Questa volta si può realisticamente parlare di un buon rimbalzo dei mercati. Le Borse hanno aperto bene, sin dalla prima mattinata, poi si sono tonificate, rafforzate in modo consistente. Il Ftse Mib di piazza Affari è andato ben oltre la soglia dei 15mila punti con un incremento di 3,08 punti. Ma sia al di qua che al di là dell’Atlantico tutti i mercati hanno seguito lo stesso canovaccio. Aperture in buon territorio positivo, poi un lento ma costante rafforzamento durante la giornata. I dati macroeconomici, soprattutto quello americano di martedì sui consumi, letteralmente crollato tra luglio e agosto, non ha influito affatto sui mercati. Anzi, sembra aver spinto gli investitori a una sorta di orgoglioso riscatto dopo il drammatico agosto, il mese più “nero” degli ultimi anni, se si esclude il crollo dell’autunno 2008.
Le interpretazioni di questo consistente rimbalzo, che qualche analista, forse un po’ troppo ottimista, definisce addirittura un rally, possono essere ricondotte alle parole di Ben Bernanke, il presidente della Fed, fatte martedì (nella serata europea), e forse alla decisione di Berlino di ricapitalizzare le banche tedesche e poi di è promuovere un rafforzamento del Fondo salva-Stati.
Poi, a sorpresa, c’è stata oggi una conferenza stampa del presidente Barack Obama, che parla di investimenti per nuovi posti di lavoro e per un programma di infrastrutture. Per quanto riguarda l’Europa, è significativo che oggi il Dax tedesco, dopo essere stato la “maglia nera” del vecchio continente durante tutto agosto, con perdite complessive del venti percento, risalga di ben tre punti di percentuale. La stessa cosa vale per il Cac 40 francese, in rialzo di oltre due punti e mezzo.
Ma sostanzialmente tutta Europa sembra spinta, oltre che dalla sua voglia di riscatto, dai nuovi soccorsi della Fed. In altre parole nuovi sostegni, manovre non convenzionali, come dice Il Fondo Monetario Internazionale, che significano nuova liquidità nel sistema finanziario. Il problema che si pone a questo punto è che poi l’iniezione di liquidità non resti nel solo sistema finanziario, ma porti consistenti benefici all’economia reale.
Il problema della crescita mancata di questi anni, dalla crisi dei subprime fino a questi giorni, è stato proprio il filtro che non funziona tra finanza ed economia reale. Vedremo se il presidente Obama, Bernanke e Geithner sapranno tarare il meccanismo giusto. La giornata oggi, proprio l’ultimo giorno di agosto fa ben sperare.