Apre debole piazza Affari e poi nel corso della mattinata arriva a perdere un punto percentuale. Lo stesso avviene sulle altre piazze europee. Con il Dax tedesco in territorio negativo di quasi due punti. Il rimbalzo di mercoledì è stato significativo, nell’ultimo giorno dell’“agosto nero”. Ma il primo giorno di settembre sembra al momento riportare le lancette dell’orologio un po’ indietro.
Siamo solo alle prime battute della giornata e stabilire già adesso un trend nuovamente ribassista sembra esagerato. La Borsa di Milano è ritornata sopra, saldamente, i quindicimila punti. Per stilare l’andamento della giornata, quello che gli analisti ormai chiamano “sentiment” è troppo presto. Anche perché le Borse, hanno ritracciato verso mezzogiorno, contenendo le perdite e sembrano in attesa.
Ci sono tre fattori su cui gli investitori si possono interrogare. Il primo è la manovra italiana con i suoi strascichi politici. Il secondo è l’attesa, per domani, sui dati dell’occupazione americana. Ma il più importante è il terzo e arriverà alle 16, ora europea, sui dati ISM del manifatturiero americano. Le stime non sono confortanti. Potrebbe arrivare un dato sotto i cinquanta punti, che riporterebbe lo stato dell’economia Usa, in questo settore, ai valori del luglio del 2009.
Ieri c’è stato un anticipo per quanto riguarda la sola New York e il dato è stato tutt’altro che positivo: 47,8, dieci punti in meno rispetto al mese precedente. Potrebbe essere proprio questo dato a decidere le sorti della giornata dopo l’apertura di Wall Street, che al momento ha i future del Nasdaq e del Dow Jones in territorio negativo.
Nelle ultime sedute di agosto, i dati macroeconomici che vengono settimanalmente sfornati non sembra che abbiano influito sulla voglia di rischio degli investitori. Ma in agosto la voglia di rischio è stata molto limitata e quindi la relazione tra dati macroeconomici e mercati finanziari è stata sfuggente. Da oggi, primo di settembre, il quadro può cambiare.



Certamente si vive ancora in un momento di alta volatilità e soprattutto di incertezza politica, di scelte economiche o addirittura di provvedimenti tampone che non sono ben chiari. Significativo il fatto che ieri è intervenuto, con una conferenza stampa a sorpresa, addirittura il presidente americano Barack Obama, facendo seguito alle parole del presidente della Fed, Ben Bernanke, pronunciate la sera prima. A metà giornata, comunque, le perdite sono contenute. L’unico indice con un ribasso superiore all’uno percento è il Dax tedesco.

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