Ore 9:00, piazza Affari apre positiva di un punto e mezzo. E l’orizzonte sembra sereno su tutti i mercati europei. Puoi farti la barba e la doccia, magari prenderti un caffè, ritorni davanti ai listini sui monitor e la Borsa è già in negativo di un punto e mezzo, che nel giro di un’altra mezz’ora arriva al -2%. Poi, verso la una, piazza Affari ritraccia e torna in positivo dello 0,6%. In una situazione di questo genere, ogni previsione è del tutto inaffidabile.
In prima mattinata, all’apertura, in una giornata di asta di Btp, si gonfia una sorta di notizia che sta a mezzo tra la classica “bufala” oppure la normalità ordinaria. Si dice che i cinesi abbiano intenzione di acquistare Btp italiani dopo un incontro tra il nostro ministro per l’Economia e una delegazione cinese guidata dal’ambasciatore in Italia. Non pare uno scoop sensazionale. Si sa che i cinesi acquistano perché vogliono sostenere l’euro, riservandosi un minimo di sfiducia sull’impero del dollaro.
In realtà, accantonata la “sorpresa” cinese, si torna alla volatilità dei mercati di questi tempi e alle grandi questioni che sono sempre sul tappeto, irrisolte. È intervenuto persino Barack Obama sulla situazione della Grecia e ha riservato una nota preoccupante anche per la Spagna e per l’Italia.
Intanto a Berlino, non c’è più “un giudice”, come si diceva in altri tempi, ma il ministro delle Finanze Wolfgang Schauble che si incontra con i finlandesi (quelli che avevano chiesto un mese fa il Partenone come garanzia per il prestito ad Atene) per discutere in che modo comportarsi sulla Grecia, prefigurando magari un “esempio” per farla uscire dall’euro.
Ad Atene si contano i giorni, praticamente, di una sorte che non sarà semplice. O si sottostima il debito greco o si passa agli aiuti della seconda tranche, oppure c’è la soluzione che può scatenare un effetto-domino in tutta Europa.
Se il “caso greco” sembra quasi alle battute finali, sul tavolo esiste sempre il “caso Italia”. L’asta dei Btp, visto il rendimento del quinquennale ai massimi, non promette nulla di buono. In più, c’è la sensazione che l’Europa non si fidi fino in fondo della manovra appena varata e chieda degli aggiuntivi. La sostanza è che il sottosegretario all’Economia, Alberto Giorgetti, in una dichiarazione ha citato, en passant, la questione delle pensioni. Materia che è stato oggetto di discussione per tutto il mese di agosto e che ha diviso al suo interno il governo. Forse proprio il passo che ci chiede l’Europa.
In ogni caso, a metà di questa giornata altalenante, il Ftse Mib segna un progresso dell’1,9% a una quota intorno ai 13.700 punti. Il Dax tedesco è in salita, mentre il Cac francese guadagna poco. Una giornata in altalena, o sulle montagne russe, mentre Wall Street ha cominciato la seduta in rialzo.