I mercati riservano oggi una sorpresa positiva. Risalgono i listini dopo il -5% di venerdì e il -4% abbondante di ieri. Oggi finalmente i mercati chiudono in positivo. Nessuno ha ovviamente il coraggio di parlare di rimbalzo, dopo sedute come quella della settimana scorsa. Ben che vada, piazza Affari risale la china forse con un rialzo vicino al 3%, ma il Ftse Mib resta sotto i quattordicimila punti.
Grasso che cola, quando il Ftse Mib si è salvato a stento nelle ultime sedute di sfondare al ribasso i 13mila punti. Oltre quella soglia si va su un territorio pericoloso. E già stare sotto i
14mila, secondo gli analisti, non è affatto confortante. Si potrebbe pensare che i mercati europei siano andati bene dopo l’apertura di Wall Street che ha smentito i futures negativi. E, se il Temple, chiude ancora in positivo, nella serata europea, (anche se al momento è in negativo dello
0,17%) infilerebbe la seconda giornata positiva. Ma non ci sembra questo il motivo del discreto (visti i precedenti e i giorni in cui viviamo) risultato europeo.
I problemi nel vecchio continente sono legati all’eurozona, al destino dell’euro e al problema dei debiti sovrani per quelli che possiamo chiamare paesi periferici. In questi ultimi giorni, forse per un avvertimento brusco, forse per pressioni di una parte dell’estblishment tedesco, è ritornato al centro dell’attenzione il “caso greco”, cioè il debito di un Paese che non può vantare un’economia dinamica, con fondamentali forti, e quindi in grado di imboccare una crescita nel medio periodo, dovendo tra l’altro fare i conti con uno spaventoso debito pubblico.
A turno, il ministro delle Fiananze tedesco Schauble, i virtuosi, ma anche un po’ riottosi finlandesi, hanno fatto presente che la seconda tranche degli aiuti alla Grecia potrebbe essere rimessa in discussione. Questo non ha solo gettato nello sgomento Atene, ma ha pure impressionato i mercati, perché qualcuno ritiene che la Grecia potrebbe essere il primo passo di un effetto-domino
perverso. Stamattina le notizie erano ancora frammentarie e non positive, per questa ragione le Borse sono andate letteralmente in altalena, con un saliscendi che si verificava ogni ora, per effetto dell’incertezza e della volatilità.
Nel pomeriggio, tra dichiarazioni smentite ma poi ribadite, è stata questa volta la Cancelliera Angela Merkel a fornire motivi di rassicurazione: si sta trovando una soluzione per la Grecia. Forse, fatti i conti, la Germania che è esposta con le banche greche, preferisce aiutare che perdere. Oppure, cosa da non escludere, la stessa Merkel e tutti gli euroscettici di “seconda generazione” devono fare i conti con un passaggio politico di portata storica, assumersi cioè la responsabilità di eliminare l’euro o di ridurlo a una eurozona più piccola. Fatto non semplice e non certo popolare in un momento come questo e in un’Europa che appare sempre meno coesa.
Quando la dichiarazione della Merkel ha rassicurato, i mercati hanno preso e consolidato un trend rialzista. Milano, con il suo Ftse Mib ha chiuso con un 2,19% in più. Il Dax tedesco rivede la luce verde dell’1,81%. Anche il Cac 40 francese, sofferente in questi giorni per Bnp e Socgen, risale dell’1,27%. Il generale rialzo è stato guidato dai titoli bancari e finanziari, che ieri erano caduti rovinosamente sotto le macerie della doppia cifra.