Questa notte l’agenzia di rating Moody’s ha tagliato il giudizio sul debito, di due delle principali banche francesi, Crédit Agricole e Société Générale. Significa che il rischio legato alla capacità di solvenza dei due istituti di credito è più alto di prima. La prima è passata da Aa1 a Aa2, la seconda da Aa2 a Aa3. Anche Bnp Paribas potrebbe subire un giudizio negativo. Secondo gli analisti, a pesare sul declassamento di Crédit Agricole, che potrebbe essere ulteriormente declassata, l’esposizione ai titoli di stato greci. Société Générale, invece, avrebbe problemi di liquidità e finanziamento. In particolare, il suo capitale dovrebbe essere in grado di ammortizzare le perdite potenziali legate ai titoli greci rimanendo ad un livello di capitalizzazione congruo; questo, nonostante si dovesse ulteriormente aggravare il merito creditizio di bond portoghesi e irlandesi. Tuttavia, i problemi finanziari e di liquidità che hanno condotto al taglio deriverebbero dall’incremento di problemi strutturali. Stesso problema di Crédit Agricole per Bnp. In seguito alla bocciatura, le Piazze europee hanno aperto in rosso. Il Ftse Mib ha perso l’1,03% e il Ftse All Share l’1,06%; Parigi cala dell’1,2%, mentre Londra dello 0,29% e Francoforte dello 0,70%. Tuttavia, in seguito, le borse si sono riprese, con l’Ftse Mib a +1,31%, l’All Share + 1,21%. Salgono anche Londra (+0,63%), Parigi (+0,98%), Francoforte (+0,50%), Madrid (+1,76%), Amsterdam (+0,04%), e Zurigo (+0,52%). A rovesciare in positivo la situazione, la parole del presidente della Commissione europea Barroso, che ha confermato che l’organismo da lui presieduto, al più presto presenterà delle ipotesi per la introduzione degli Eurobond. Barroso ha voluto specificare che, per onestà, i titoli europei non rappresenteranno un’immediata soluzione alla crisi, ma un ulteriore passo verso l’integrazione politico-economica dell’Unione Europea. Nel frattempo la Cina, per bocca del premier Wen Jiabao, nell’apertura della sessione estiva del Forum di Davos (che quest’anno si svolge proprio nel nord-est della Cina) redarguisce il Vecchio Continente («deve ridurre il debito») ma, al contempo, assicura che gli investimenti del colosso asiatico in Europa aumenteranno.
Poi, ha chiesto che alla Cina venga concesso al più preso lo status di «economia di mercato» che l’Ue non ha ancora avuto intenzione di accordargli. Per sottolineare le buone intenzioni del Paese, il premier cinese ha ribadito che la Cina, in questa fase, farà tutto ciò che è in suo potere per sostenere l’Europa.