È possibile che nel giro di mezzora sfumi la terza seduta positiva di piazza Affari ? Possibilissimo. Alle 4 del pomeriggio Milano sfiorava un rialzo del 2 percento e su una buona linea di rialzo tracciavano i mercati europei. Wall Street aveva aperto bene, contrariamente ai futures, ma poi sono arrivati i dati del consumatori americani. L’indice complessivo è addirittura migliore alle aspettative, ma il sottoindice che misura la fiducia dei consumatori per il futuro è andato a quota 47, la peggiore dal 1980. Una mazzata che ha fatto girare in ribasso i mercati. Parallelamente si continua parlare del possibile default greco, con una sottostima del debito che sarebbe accettata dal 75 percento dei creditori, quota insufficiente per una decisione. Per cui, si sposta tutto di un mese e forse di più. E il problema resta sospeso in aria, creando incertezza e basta. In definitiva anche la riunione dell’Ecofin a 17 non rassicura i mercati. Poi si cerca di spiegare questa virata, con le prese di realizzo, cioè le scadenze tecniche. Le banche diventano di nuovo i driver della discesa. Unicredit, Popolare di Milano e Mediobanca. Ma a parte queste note, che si continuano a ripetere, c’è anche attesa per il giudizio sul debito italiano da parte dell’agenzia di rating Moody’s. La scommessa è che, dopo i giorni canonici per mettere sotto la lente di osservazione i conti italiani, ci sarà un declassamento. Cosa non piacevole, anche se gli operatori di mercato non
sembrano dare rilevanza a questo nuovo giudizio, che appare scontato. Insomma, in tutta questa ridda di voci e giudizi, Il Ftse Mib di piazza Affari, che era risalito nel primi pomeriggio a quota 14 e 800 punti, si ferma alla chiusura a 14mila 547 punti con una perdita dello 0,65 per cento. Seguita dal Cac 40 francese che perde lo 0,65 per cento. Indicativo che a trascinare al ribasso sia Milano che Pargi siano stati i titoli bancari e finanziari. Guadagnano il Dax tedesco e anche il listino spagnolo. Mentre Wall Street, che aveva smentito i futures con una apertura positiva, si trova adesso in un territorio incerto, che tende lentamente a diventare negativo.
Se si fa un ragguaglio di fine settimana, si può dire che questa volta è andata bene. Tutte le Borse europee, sono risalite con una media di due o tre punti nelle cinque sedute. Ieri l’effetto della maxiliquidità provocato dalle cinque banche centrali del mondo ha permesso recuperi significativi. Ma sostenere che i problemi siano risolti è veramente azzardato. Lo dimostra la virata negativa, nel finale, delle Borse di oggi che avevano aperto molto bene.