La situazione economica della Grecia sta creando non pochi problemi alla Germania e al governo guidato da Angela Merkel. Un sondaggio del settimanale Focus rivela infatti che secondo il 56% dei tedeschi la Grecia fallirà, mentre il 40% pensa che Atene riuscirà alla fine a evitare il default. Un altro sondaggio, condotto questa volta per il Bild am Sonntag, rivela invece che se in Germania venisse creato un partito anti-euro, il 40% degli elettori sarebbe pronto a votarlo, mentre il 52% gli negherebbe senza dubbio la propria preferenza.
Dunque la decisione che ha preso Angela Merkel di procedere al salvataggio della Grecia per garantirle anche di restare dentro l’euro non sembra incontrare un consenso così grande in Germania. E c’è anche da dire che oggi la Cancelliera potrebbe subire un duro colpo dato che a Berlino si tengono le elezioni amministrative per eleggere il sindaco e i parlamentari della città-Stato. I sondaggi danno in vantaggio il sindaco uscente Klaus Wowereit del Spd, che era già stato rieletto nel 2006. Le urne chiuderanno alle 18:00 e allora si capirà se i socialdemocratici avranno recuperato ancora consensi a livello nazionale rispetto ai cristianodemocratici. A livello di partito, i sondaggi per la capitale tedesca danno il Spd al 32% dei consensi, contro il 21% della Cdu e il 19,5% dei Verdi. Sarà importante per il partito della Merkel tenere almeno testa agli ecologisti.
Questo voto sarà certamente importante, ma quello ancora più fondamentale per i destini della Grecia e dell’euro ci sarà il prossimo 29 settembre quando il Parlamento tedesco sarà chiamato a ratificare la decisione di ampliare il fondo di stabilizzazione finanziaria europea (Efsf). Una scelta che dovrà essere votata anche dagli altri paesi membri, ma il voto tedesco avrà sicuramente un peso molto importante. In questi ultimi giorni, Angela Merkel si sta spendendo molto per convincere gli altri paesi “virtuosi” dell’Eurozona (come la Finlandia) a sostenere i paesi in crisi attraverso l’ampliamento dell’Efsf, Pertanto, se il Parlamento tedesco dovesse votare contro, è chiaro che questa decisione suonerebbe come una bocciatura della linea finora seguita dalla Cancelliera.
Non è un caso che ieri il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, dopo il vertice dell’Ecofin, abbia spiegato che in questo momento il futuro dell’euro dipende in larga misura dalla Germania e dalle decisioni che verranno prese a Berlino.