Oggi la cancelliera tedesca Angela Merkel ha lanciato un avvertimento: «La disgregazione dell’euro porterà alla disgregazione dell’Europa». La Merkel ha così risposto infastidita al ministro delle Finanze del governo tedesco Philipp Roesler che parlava di un eventuale default controllato della Grecia. In particolare ha invitato gli esponenti del suo governo a pesare le parole, facendo presente che parole sconsiderate, al momento, ci mettono ben poco a provocare disastri sui mercati finanziari. La Merkel ha, inoltre, ricordato che in questa fase storica non si può effettuare alcuna mossa i cui effetti non siano stati calcolati nel dettaglio in anticipo. Poi, ha sottolineato come aiutare i Paesi in difficoltà sia una sfida comune alla quale non è possibile sottrarsi. In particolare ha fatto presente che occorre dar vita ad una rete di sicurezza per al zona euro che protegga dal crac i Paesi più deboli.



Intanto, Amadeu Altafaj, portavoce del commissario Ue agli affari economici e monetari Olli Rehn, rispetto alle misure per salvare la Grecia ha sottolineato come nonsi stia chiedendo al Paese «niente più di quanto già concordato nel quadro del programma di assistenza». Il che significa che il Paese non dovrà mettere in atto nuove misure di Austerity.



Rispetto al ruolo della Troika  – Ue, Fmi e Bce – ha fatto sapere che dovrà valutare ogni tre mesi se Atene sta prestando fede agli impegni assunti e se sta muovendo i passi nella corretta direzione per il risanamento. «Oggi – ha aggiunto –  c’é una conference call molto importante per stabilire il passo successivo».  Il portavoce ha aggiunto, nel corso dell’Ecofin a Wroclaw, che se la Grecia mostrerà la dovuta attendibilità otterrà la sesta tranche di aiuti, da 8 miliardi di euro, come pattuito entro settembre. Nel frattempo, il ministro delle Finanze greco ha annunciato una serie di provvedimenti restrittivi che prevedono il licenziamento di numerosi dipendenti pubblici, e la chiusura di quegli enti che vivono grazie ai sussidi statali. Pare che la misura riguarderà almeno 100mila lavoratori. Previsto, inoltre, un taglio dello stipendio dei parlamentari e una tassa sugli immobili di proprietà.



Tali provvedimenti si rendono necessari a quanto ha dichiarato, invece, il rappresentante permanente del Fmi ad Atene, Bob Traa. A quanto riferisce l’agenzia Bloomberg «saranno necessarie – ha detto – misure supplementari per ridurre il deficit». Traa, in particolare, ha avvertito sui pericoli legati all’aumento indiscriminato delle tasse facendo presente, tuttavia, che potranno essere abbassate per