E’ il 2 settembre, ma per la Borsa stamattina sembra la metà di agosto. L’apertura è stata pesante per Piazza Affari e per tutte le Borse europee. Il problema è che la perdita si è rafforzata nel corso della mattinata e Milano è andato sotto di oltre due punti e mezzo in percentuale, poi ha toccato 2,67. A metà giornata, se può consolare qualcuno, solo la Borsa di Lisbona era in positivo dell’0,5 percento. Tutto il resto del panorama dei mercati segnava un profondo rosso, da Francoforte a Parigi, da Zurigo a Londra. In pratica, se le Borse avessero chiuso verso le 14, si sarebbero rimangiate in una mattinata tutti i guadagni realizzati ieri. E’ come se fosse tornata una ondata di grande sfiducia, contrassegnata dalla consueta volatilità e da una inquietante corsa alle vendite. Forse pesano i dati macroeconomici dei giorni scorsi, che a botta calda sembrava che fossero stati “digeriti”, non dimenticando che verso le due del pomeriggio europeo sono arrivati i dati sui sussidi di disoccupazione americana, altro dato che influenza pesantemente le scelte degli investitori. Il report riporta una stabilità, anzi un leggero, impalpabile miglioramento. I listini sono tutti in calo, ma i battistrada della nuova ondata ribassista, tanto per cambiare, sono al solito il comparto finanziario e quello automobilistico. Ma sono le notizie che vengono da tutto il mondo a destare preoccupazioni. La situazione in Grecia sembra ritornata problematica sui conti pubblici, i “tempestivi” richiami di Jean Claude Trichet, affinché l’Italia faccia presto sulla manovra e rispetti i saldi pattuiti ottengono un effetto che non è confortante per chi investe. In più c’è la previsione del pil americano, dichiarato dalla stessa Casa Bianca, prima con Obama e poi con un suo consigliere, che è quasi dimezzato rispetto alle aspettative. Insomma ci sono dati e dichiarazioni che sembrano una corsa (per carità all’insegna della verità) che deprime tutti i mercati. Oggi, indubbiamente, in questa giornata problematica, c’è il rischio che un venerdì brutto si trasformi in un altro “venerdì nero” di questa estate turbolenta per i mercati.
I futures americani sono in negativo, ma quello che aspetta il Temple è vedere bene se nei dati sulla disoccupazione, che resta sempre intorno al 9 percento, siano la conferma di una debolezza dell’economia oppure c’è qualche segnale di speranza . Al Workshop Ambrosetti, il “profeta” Nouriel Roubini afferma: “Il rischio di contrazione c’è tutto”. Adesso si aspetta solo la fine di questa giornata.