Una seduta quasi incolore quella di oggi a Piazza Affari e nelle altre Borse europee. Una giornata di incertezza, tra “caso greco”, “problema Italia”, incontri di carattere più politico che meeting dove si mettono a punto nuovi equilibri finanziari.
I mercati traccheggiano in attesa di certezze, che non arrivano mai. In definitiva, le perdite di oggi sono contenute così come i guadagni di ieri. Se il “caso greco”, nonostante alcune dichiarazioni di tenue speranza, appare disperato, per una “manovra shock” che dovrebbe affrontare un Paese già provato dalla crisi, da un’economia debole e da nuovi tagli alle spese, il “caso italiano” ha tutte le caratteristiche di un intreccio politico- finanziario, diventato ancora più pressante dopo che, nella giornata di martedì c’è stato un autentico “uno-due” pugilistico tra il declassamento deciso dall’agenzia di rating americana Standard&Poor’s e la dichiarazione a bruciapelo, durissima nella sostanza, del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, un autentico “benservito” al governo Berlusconi. Come al solito “misurato” in senso inverso lo “statista” Antonio Di Pietro: “O Berlusconi si dimette o ci casca il morto”. Un contributo di credibilità al Paese. All’incontrario naturalmente. Si aggiunga a tutto questo anche il downgrade affibbiato da Moody’s a Fiat.
In tutti i casi, la credibilità del Governo italiano sembra proprio ai minimi storici, anche sul piano internazionale. Secondo alcuni osservatori, di fatto Standard&Poor’s consiglia al “piccolo establishment” italiano, agli ex “poteri forti”, oggi rinominati “poteri deboli”, di dare il colpo di grazia a Silvio Berlusconi. Qui entreranno in gioco mediazioni e cocciutaggini personali, che si potranno comprendere già da stasera, dopo il vertice Bossi- Berlusconi e la visita del Presidente del Consiglio al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Poi c’è un’attesa vera di carattere squisitamente finanziaria. È una dichiarazione che dovrebbe fare Ben Bernanke, il presidente della Fed americana. Di fatto Bernanke dovrebbe annunciare, stasera alle 20:15 ora italiana, un ribilanciamento del suo portafoglio di bond verso titoli a scadenza più lunga, spingendo ancora più giù i già bassi rendimenti dei contratti a lungo termine, con una mossa chiamata “Operation Twist”. Al momento Wall Street è cauta, sta perdendo poco e sembra anche lei in attesa di certezze.
In conclusione, siamo davanti a un panorama di mercati depressi, dove la fiducia è l’ultima risorsa che può venire in mente agli investitori. Si vive, ripetiamo giorno per giorno, che al momento non porta da nessuna parte. Per doverosa informazione il Ftse Mib è sceso dell’1,65%, il Dax tedesco ha perso 2,47%, il Cac 40 francese ha chiuso al -1,62%.