Il governatore della Banca d’Italia, futuro presidente della Bce, Mario Draghi, è intervenuto al Forum annuale dell’Fmi, a Washington, affermando, anzitutto, che i governi, nella fase attuale di incertezze e crisi, devono fare la loro parte rafforzando i bilanci e, contestualmente, rilanciando la competitività con riforme strutturali e rapide.



Commentando le attuali turbolenze della crisi economica, ha ribadito la necessità di una riforma globale dei mercati finanziari e delle leggi che li regolano, spiegando che, affinché si costituisca un mercato maggiormente immune dai tumulti di questi tempi, è necessario che tutti i governi nazionali facciano la loro parte. 



Secondo il numero uno di Bankitalia, le sfide riguardano anche le autorità regolatrici , dal momento che i rischi per il sistema finanziario e per il debito dei Paesi sono «sono strettamente intrecciati». Parlando dell’operato del Financial Stability Board, (organismo che riunisce rappresentanti dei governi, delle banche centrali e delle autorità nazionali di vigilanza sulle istituzioni e sui mercati finanziari, di istituzioni finanziarie internazionali, di associazioni internazionali di autorità di regolamentazione e supervisione e di comitati di esperti di banche centrali) ha detto che «sta attentamente monitorando gli sviluppi del mercato e le possibili azioni per rafforzare i bilanci delle banche». L’Fsi, in particolare, sta realizzando un documento contenente  misure per implementare le capacità delle «autorità di risolvere le istituzioni sistematicamente importanti da risolvere e proporrà azioni per migliorare i regimi di risoluzione nazionale e gli strumenti».



Contestualmente, secondo il successore di Jean-Claude Trichet, «il settore finanziario dovrà continuare a riparare e a rafforzare i bilanci delle banche per ricostruire la resistenza agli shock».

Secondo Draghi c’è un sistema finanziario e bancario che deve essere regolamentato alla luce delle sue strette connessioni con il resto del sistema bancario e finanziario. In tale regolamentazione sarebbero cinque, in particolare, le aree di interesse.

E’ necessario, anzitutto, porre dei limiti all’esposizione del sistema bancario regolamentato a il sistema ombra, fissando «requisiti patrimoniali in relazione al rischio dell’esposizione». E’ necessario, inoltre, regolamentare i fondi di mercato monetario, «tutte le altre entità del sistema bancario ombra», operare in trasparenza nelle «operazioni di cartolarizzazione» e intervenire sul «mercato dei pronti contro termine e quello del prestito titoli»