È dal pomeriggio del 23 settembre che le Borse europee sono in recupero. Giudichiamolo pure un rimbalzo, non azzardiamoci a parlare di inversione di tendenza. Il fatto è che da quando gli operatori sui mercati hanno percepito che il default greco non sarà un fatto incontrollato, ma una manovra tuttalpiù pilotata, è ritornata una certa fiducia in tutte le piazze europee. Dopo aver riguadagnato quota 14mila e cinquecento punti, piazza Affari ha aperto stamattina con un +2,7% incoraggiante, che fa sperare nella terza seduta consecutiva in territorio positivo, tanto più che all’inizio del pomeriggio il rialzo ha raggiunto 3,7%, per assestarsi ora al +3,13%.
Meglio di piazza Affari stanno facendo il Dax tedesco che supera in positivo i quattro punti percentuali e lo stesso Cac 40 francese, anche lui al di sopra dei quattro punti e con un recupero notevole del comparto bancario e finanziario.
Ripetiamo a scanso di equivoci che è presto per dire che il “clima” sui mercati sia cambiato. Ma non c’è dubbio che nel momento in cui, dopo la riunione di Washington, si è deciso di mettere a punto una strategia per la ricapitalizzazione delle banche e un rafforzamento del cosiddetto fondo salva- stati, la voglia di rischio è ritornata e i minimi storici che avevamo visto fino a settimana scorsa si sono allontanati. In più, per concludere ancora con la vicenda greca, il premier Georges Papandreou è a Berlino e stasera avrà un incontro con Angela Merkel. Ma il cancelliere tedesco ha già dichiarato: “Non abbandoneremo la Grecia, vi aiuteremo”. Anche se ha aggiunto che saranno inevitabili delle modifiche per gli accordi sull’euro.
In tutti i casi lo spread tra Bund e Bpt, che stazionava a cavallo dei 400 punti, quasi come un incubo, è sceso sotto i 370 e il bene rifugio per eccellenza, così si dice, cioè l’oro, ha cominciato lentamente a scendere. Oggi è a quota 1670 dollari all’oncia, un po’ più di ieri, ma ben lontano dalla quota di soli quindici giorni fa, quando superò i 1800 dollari all’oncia.
L’impressione è che in queste tre sedute i mercati stiano premiando una volontà politica che mira a salvare l’Eurozona. Non ha fatto effetto, al momento sui mercati, la critica che il presidente Usa, Barack Obama ha fatto nei confronti di un’ Europa ritardataria nell’affrontare il problema del debito.
Se su questo punto Obama ha in parte ragione, viste anche le settimane in cui i governi e la stessa Comunità europea si muovevano con esasperante incertezza, va pure detto che appare molto discutibile la seconda affermazione di Obama, e cioè che la stessa crisi americana si sarebbe aggravata per i guai europei. Per la cronaca, Wall Street è in rialzo di quasi due punti percentuali.