Il rally, o meglio il falso rally di ieri, delle Borse europee ha per il momento preso un giorno di riposo. Per tutta la giornata i mercati hanno vissuto in un’altalena lenta, tra piccoli ribassi e modesti rialzi. È il classico esempio, quasi di scuola, di mercati in attesa, di operatori che stanno a guardare quello che sta succedendo dietro le manovre, un po’ concitate, di governi e organismi internazionali.



Non ci sono aggiornamenti su nuovi dati macroeconomici. I problemi restano sempre gli stessi, con sullo sfondo la preoccupazione massima per il debito greco e di altri Paesi (Italia compresa) di fronte alle scelte che i tedeschi stanno facendo.

Forse c’è un po’ più di consapevolezza che le “grandi notizie” dei giornali inglesi vanno prese con beneficio d’inventario. La notizia che si preparasse una manovra di tremila miliardi di euro per il Fondo salva-Stati è uscita dalla stampa britannica, ma i riscontri immediati non ci sono mai stati. Per ora ci si prepara a un allargamento del Fondo di 440 miliardi e di maxi-manovra per la ricapitalizzazione delle banche europee si parla solamente con ipotesi interessanti, calzanti, ma difficili da realizzare. Considerando soprattutto i rapporti che esistono oggi all’interno della Comunità europea.



Certo, ci sono le dichiarazioni di Angela Merkel sugli aiuti amichevoli alla Grecia. Ci sono le prese di posizione  del presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, in difesa non solo della Grecia ma dell’Europa. C’è l’orgoglio del presidente dell’Eurogruppo al Parlamento europeo, il lussemburghese Jean Claude Juncker, che dice: “Non accettiamo lezioni da oltre oceano”.

Ma a queste dichiarazioni, al momento, non seguono fatti e neppure segnali concreti di intervento. Circolano invece voci, in verità per nulla confortanti, come quella relativa alle banche tedesche che si sarebbero liberate dei titoli degli “stati poco virtuosi”. Ma è pericoloso inseguire rumors e boatos in questi tempi sventurati per l’economia e la finanza. C’è pure chi parla di un “piano segreto” predisposto dai tedeschi per salvare la Grecia.



L’aspetto che sembra più razionale è invece quello dell’attesa per la riunione del Bundestag, il Parlamento tedesco, dove con una maggioranza fragile, il cancelliere Angela Merkel deve affrontare tutte le insidie di un salvataggio greco (promesso ufficialmente, specificando nella zona euro) di fronte a chi invece è sempre più scettico sull’eurozona così come è concepita oggi. È probabile che proprio quello che stabilirà il Parlamento tedesco, soprattutto nell’aiuto agli Stati in difficoltà, influenzerà l’agenda degli interventi europei nelle prossime settimane (tempo da perdere ce ne è veramente poco) e indirizzerà anche il tracciato dei mercati.

Si potrebbe dire che i risultati delle piazze europee di oggi, il calo limitato di Milano di mezzo punto percentuale e quello di Francoforte e di Parigi, intorno allo 0,8% resta un ritracciamento rispetto alla corsa di ieri. Compensa un momento di euforia e richiama in materia  finanziaria, il testo di un libro di guerra: “Niente di nuovo sul fronte occidentale”.

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