Emma Marcegaglia aveva annunciato che Confindustria non avrebbe più atteso, Italia a un bivio: o crescita o declino. Una sorta di ultimatum che prende la forma di un manifesto delle imprese per una decisa svolta in campo di politica economica. Dunque una serie di proposte precise al governo, proposte che se non verranno accettate, dice il presidente di Confindustria, porteranno all’abbandono dei tavoli di discussione. Insieme a Confindustria si schierano l’ABI, Rete Imprese Italia, Alleanza Cooperative Italiane e Ania. Marcegaglia spiega di essere pronta al dialogo con i sindacati. Che cosa chiede questa alleanza nel suo manifesto che prende il nome di “progetto delle imprese per l’Italia”? Ecco una sintesi del suo contenuto suddiviso in cinque punti: riforma fiscale, infrastrutture, privatizzazioni, liberalizzazioni e pensioni. Cominciando da questo ultimo punto, le pensioni, Il progetto delle imprese chiede di aumentare l’età della pensione a 65 anni per tutti come già avviene per i dipendenti pubblici, la riforma delle pensioni di anzianità con l’intenzione di limitare il più possibile il pensionamento anticipato. Confindustria e gli altri firmatari del manifesto chiedono che entro il 2012 si arrivi ad agganciare le pensioni con l’aumento della speranza di vita. Eliminazione di tutti i regimi speciali dell’Inps e degli altri enti previdenziali. Per quanto riguarda la riforma fiscale, è necessario come prima cosa ridurre il costo del lavoro. Si potrà fare ciò prolungando la deduzione dalla base imponibile Irap delle spese relative agli apprendisti, il che, secondo i firmatari, è una misura per incentivare il lavoro giovanile. Aumentare gli sgravi fiscali per i capitali investiti in ricerca e sviluppo con l’introduzione di forme di incentivazione stabili a sostengo delle quote di salario correlate ad incrementi di produttività ed efficienza.  Terzo passaggio: l’aiuto alla crescita economica come prevede la bozza di legge delega per la riforma fiscale ed assistenziale. Quarto punto: lotta all’evasione fiscale incentivando l’uso della moneta elettronica. Si vuole fissare a un limite di 500 euro l’utilizzo della moneta contante. Premi fiscali in base all’aumento di reddito per far emergere il sommerso, obbligare anche le persone fisiche a indicare il proprio stato patrimoniale nella dichiarazione dei redditi. La cessione del patrimonio pubblico: Confindustria invita immediatamente a cedere tutto il patrimonio immobiliare degli enti statali e locali. Liberalizzazione e semplificazione:  liberalizzazione di trasporti, attività economiche, servizi professionali, vietando la fissazione di tariffe e riformando gli ordini professionali. Marcegaglia ha però specificato che non si intende privatizzare Eni, Enel e Finmeccanica. Semplificazione: investire nell’informatizzazione dei processi e dei documenti, in modo da rendere più veloce il rapporto tra imprese e pubblica amministrazione. Miglioramento dei tempi della giustizia civile e la specializzazione dei magistrati. Infrastrutture ed efficenza energetica.



Concentrare le risorse sulle priorità infrastrutturali di interesse europeo e internazionale e su pacchetti di piccole opere. Al momento è arrivato il commento, da parte del governo, del solo ministro Sacconi che ha espresso la necessità di porre attenzione a quanto chiede Confindustria, tenendo però conto che ciò che importa veramente è decidere per il bene comune e non di singole parti della società.

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