Tra le 14 e 30 e le 15 e 30, piazza Affari ha vissuto oggi un momento di autentico panico. Era l’unica Borsa europea che aveva perdite superiori al 3 per cento, sotto la soglia dei 14mila punti, mentre gli altri traccheggiavano, pur andando al ribasso. Con il segno verde c’erano solo Londra e gli svizzeri per una manovra della Banca Centrale di Berna sul cambio fisso franco-euro. Poi, un sospiro di sollievo, si fa per dire.
Piazza Affari ha ritracciato, come si usa dire in gergo, e ha contenuto le perdite, mentre gli altri listini europei, compresi gli spagnoli (incredibilmente critici verso l’Italia) e il Dax tedesco hanno continuato a perdere. Dall’altra parte dell’Atlantico spiravano venti negativi, che portavano notizie allarmanti, con il Nasdaq e il Dow Jones, sotto di oltre due punti. Certo l’Italia non è messa bene, tutte le correzioni della manovra non sono state ben assorbite dai mercati. In più, qualche dichiarazione allarmante, fatta a Borse aperte, sembra diretta al sistema politico italiano e alla fine incide sul mercato finanziario. Ma non è che il resto del mondo stia facendo festa.
Negli Stati Uniti si sta aspettando l’intervento del presidente Barack Obama e anche quello del Presidente della Fed, Ben Bernanke. In più, è di nuovo in criticità il sistema bancario americano. Royal Bank of Scotland sta rivedendo il rating di 50 banche americane e c’è chi parla di un sistema bancario, quello americano, da cambiare totalmente.
Ora, in questo guazzabuglio globale, mentre si mettevano a punto i capitoli finali (si spera) della manovra italiana, lo spread tra Btp e Bund è sceso, anche se di poco, dopo che in mattinata si era addirittura avvicinato ai 400 punti. Il Dax tedesco è in perdita di oltre un punto percentuale così come il Cac 40 francese e l’indice spagnolo perde come quello italiano. Una giornata quindi convulsa, ma dove nel marasma dei mercati, c’è stata almeno la piccola salvezza di piazza Affari, che è risalita al livello dei 14mila punti svaniti in mattinata, con una perdita finale dell’1,98 percento del Ftse Mib. Siamo ovviamente nella “terra di nessuno”, con tutti i problemi aperti e al centro di una gravissima crisi economica. Il dato di stamane, sulla crescita del pil nella zona euro per il secondo trimestre, è desolante: più 0,2 percento. Poi c’è un’altra contrazione dei consumi.
Il quadro, giorno dopo giorno, non cambia. L’impressione è che sia cominciato un altro mese di turbolenze sui mercati. Ma, a parte le schermaglie, di carattere più politico che economico, la sensazione è che tutti i mercati, tutti i Paesi siano immersi in una crisi di cui non si riesce ancora a vedere una via d’uscita.