Parlando durante il question time alla Camera, il ministro Corrado Passera ha annunciato che nel prossimo decreto liberalizzazioni saranno contenute norme che avranno lo scopo di ridurre i costi delle assicurazioni Rc auto. Ricordiamo che le assicurazioni del settore auto sono già state liberalizzate nel 1994, ma evidentemente è necessario tornarci sopra. Lo stesso Passera infatti ha spiegato che tali norme dovranno muoversi “nella direzione auspicata del contenimento dei costi assicurativi”, costi che attualmente sono in continua ascesa e tra i più alti d’Europa. Passera ha anche sottolineato come il governo sia intervenuto presso le imprese assicuratrici per discutere la situazione di aumento generalizzato del settore, nonché attivando una segnalazione all’Antitrust per verificare eventuali intese tra le compagnie di assicurazioni. Applaude all’iniziativa di Corrado Passera il direttore della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, sottolineando come tale iniziativa sia la benvenuta. Ma, parlando con Ilsussidiario.net, Bortolussi dice anche come questa volta sia auspicabile attivarsi a favore dell’utente e del consumatore, cosa non avvenuta in passato: «Da quando il settore delle Rc auto è stato liberalizzato si è assistito in certi casi a un aumento anche superiore al quattro volte il costo dell’inflazione, segno che la liberalizzazione non ha funzionato».
Bortolussi, le Rc auto sono liberalizzate dal 1994: come mai il ministro Passera sente il dovere di includere nuove norme sulla liberalizzazione del settore?
Perché da allora si è assistito a un aumento anche di quattro volte il valore dell’inflazione. Le privatizzazioni e le liberalizzazioni a cosa servono se non a diminuire il costo per gli utenti e i consumatori? Se non servono a questo, non servono a niente.
L’Ania ha già fatto sapere, rispetto a quanto detto da Passera, che è altresì necessario approvare al più presto una legge contro le frodi da parte degli assicurati.
Tutto vero e tutto giusto quello che chiede l’Ania, posso anche essere d’accordo a parte che non sia un alibi. Certo, combattiamo le frodi di alcuni utenti, però andiamo anche a vedere gli utili di certe compagnie a fine anno e non dimentichiamo che banche e altri enti sono stati puniti con multe salatissime dall’Antitrust perché facevano cartello. È giusto che le assicurazioni non debbano rimetterci e che un sinistro non costi di più in Italia che in altri paesi, però che non si approfitti di questo. Facciamo la legge giusta, ma non dimentichiamo che c’è stata una condanna per qualcosa di diverso dalla frode e che è il fare cartello.
Possiamo spiegare meglio questi aumenti nonostante le liberalizzazioni?
È un problema che non tocca solo le Rc auto, è stato così anche per i servizi bancari e finanziari con un aumento di due volte il costo dell’inflazione, lo è stato per i servizi ferroviari, i pedaggi autostradali, per i trasporti aerei, per il gas. Per tutte queste cose, nonostante la liberalizzazione, all’utente non è venuto niente, anzi. Dovevano anche contenere il costo dell’inflazione e invece la liberalizzazione ha finito per costare più dell’inflazione stessa. Queste sono le liberalizzazioni all’italiana, dove da un monopolio pubblico si passa a uno privato. Dobbiamo chiederci il perché di tutto questo.
Lei ritiene dunque che in questi anni lo Stato non abbia esercitato sufficiente controllo sulle compagnie assicurative?
Purtroppo, e la prova è che l’aumento è stato notevole in tutti i casi. Dove è che hanno funzionato invece? Si può dare credito a Passera e ciò dimostra la serietà della persona, perché nei servizi postali di cui lui era a guida, da quando sono stati liberalizzati nel 1999 il costo è rimasto uguale. Anche i servizi telefonici sono diminuiti, così come i prodotti farmaceutici e di questo dobbiamo dare merito all’intuizione di Bersani. In genere il settore tecnologico è quello che ha ottenuto più vantaggi, ma anche l’energia elettrica: è stata liberalizzata nel 2007 e oggi vediamo un risultato positivo.
Ci vuole, in sintesi, maggiore vigilanza sulle compagnie?
Ci vuole più attenzione e vigilanza. Noi siamo a favore purché vengano fatte tenendo conto di quali sono i vantaggi per gli utenti e per i consumatori. È importantissimo, è lì che bisogna mettere il paletto: o sono così o non conviene farle.