Il 2012 verrà ricordato come l’anno delle super tassazioni. Non bastavano l’inflazione, gli stipendi fermi al palo e il calo a picco del potere d’acquisto, diminuito del 4,1% rispetto ad un anno fa: ora c’è anche l’aumento dell’Iva dal prossimo luglio e le deduzioni e le detrazioni rese minori nell’ultima Legge di stabilità ma anche per l’inflazione. La propensione al risparmio delle famiglie è ai minimi dal 1999, a fronte di un costo della vita aumentato a settembre, rispetto allo scorso anno, di oltre mille euro (sino ad arrivare a 1.731 per i nuclei familiari con due figli). Con il passaggio, nel 2014, dell’Iva agevolata dal 10 all’11% e quella ordinaria dal 21 al 23%, il Codacons (i cui dati sono stati riportati dal Corriere della Sera) ha calcolato che per i single i consumi, alimentari ma anche trasporti e tempo libero, aumenteranno di ben 227 euro, mentre per una coppia il rincaro sarà di 311 euro. Un anziano, invece, spenderà 178 euro in più. Senza parlare dell’ultima tranche dell’Imu, reintrodotta dall’esecutivo Monti e che scatterà a dicembre: in questo caso il calcolo varia estremamente dalle dimensioni dell’abitazione e dal rialzo dell’aliquota base che sarà deciso dai singoli Comuni. Secondo un calcolo fatto dal Ministero dell’economia, il valore medio dell’Imu a famiglia sarà di 235 euro per la prima casa, 159 per la seconda abitazione mentre la seconda tranche si attesterà su 25 euro. Gli aumenti riguardanti l’abitazione andranno anche in bolletta. Secondo il Codacons, in media una famiglia spenderà 234 in più da suddividere in luce ( + 1,4% da ottobre) e gas (+1,1%). Da aggiungere anche rifiuti, acqua e trasporti urbani. Quanto incasserà Palazzo Chigi per il gettito dell’Iva e il nuovo regime per le deduzioni e le detrazioni? Il governo ha stimato che per i redditi superiori ai 15 mila euro, della franchigia di 250 euro e di uno sconto fiscale massimo di 570 euro per alcune detrazioni farà incassare allo Stato 1,9 miliardi solo per il 2013. Ma cosa significa questo per le famiglie? D’ora in avanti la detrazione al 19% sarà applicabile a un tetto complessivo massimo di 3 mila euro, dunque si contrae la possibile riduzione della base imponibile su cui si calcolano le tasse, si assottiglia quindi lo «sconto» fiscale perché a ogni voce interessata andrà applicata la franchigia di 250 euro.
Il taglio di deduzioni e detrazioni colpirà i redditi del 2012 con effetto retroattivo. Ma quanto tutto questo peserà sulle famiglie? La Cgia di Mestre ha calcolato che a soffrirne maggiormente saranno i nuclei familiari con due o più figli.