La legge di stabilità verrà votata dalla Camera martedì prossimo. Dal suo approdo alla Commissione bilancio sono passati diversi giorni nel corso dei quali il testo ha subito diverse modifiche, fino a una seduta fiume chiusasi ieri mattina in cui si è arrivati a una sintesi. Della Commissione fa parte anche Gabriele Toccafondi (Pdl), che racconta quindi a ilsussidiario.net quali sono i principali cambiamenti apportati.



I cambiamenti sono stati molti: da dove possiamo cominciare ad analizzarli?

Sicuramente da quanto è stato fatto per la famiglia. Dopo ore di discussione e decine e decine di emendamenti, anche il Governo si è deciso a fare un passo economico importante in favore della famiglia.

In che modo?

Innanzitutto, le detrazioni per i figli (naturali, adottivi o affidati) che finora erano di 900 euro, se hanno meno di tre anni, e 800 euro per quelli con più di tre anni, passano adesso a 1220 euro se hanno meno di tre anni (+320 euro) e 950 euro se ne hanno più di tre (+150 euro). Inoltre, le detrazioni sono aumentate di 400 euro se il figlio è portatore di handicap. Misure che per la prima volta modificano il fisco italiano riconoscendo, non solo astrattamente, l’importanza della famiglia e di chi ha figli con un’attenzione per chi ne più ha bisogno. Ma non è tutto: abbiamo fatto anche dell’altro



Che cosa?

Alla luce di quanto da sempre abbiamo chiesto, le somme che verranno recuperate nel 2013, con la lotta all’evasione fiscale e dalla differenza tra la spesa per interessi sul debito pubblico prevista e quella effettivamente erogata, saranno destinate, oltre che alla riduzione del deficit, a un Fondo nazionale per la riduzione strutturale della pressione fiscale gravante su famiglie e imprese. Anche l’aver evitato l’aumento dell’Iva dal 10% all’11% è una misura a favore della famiglia. Infatti, l’aumento avrebbe riguardato  i generi alimentari e di prima necessità e avrebbe colpito in particolar modo proprio le famiglie.



C’è altro?

Sì. Tutte le restrizioni che erano state previste per le detrazioni e le deduzioni fiscali, che sarebbero avvenute tramite l’abbassamento del tetto e le franchigie di 250 euro, sono state eliminate.  Di fatto sono stati recepiti i nostri tanti emendamenti è sono state salvate le detrazioni, le deduzioni, le agevolazioni che riguardano la famiglia: deduzioni sugli interessi passivi sul mutuo della casa, le spese per asili nido, per le adozioni internazionali o per le spese mediche e quella per le donazioni alle Onlus.

C’era anche molta preoccupazione per la riduzione del fondo per le non autosufficienze e in particolare per tutti i malati di SLA.

Ha ragione, la Commissione ha seguito con molta attenzione questo argomento e con un emendamento dei relatori è stato istituito un Fondo unico con il quale troveranno finanziamenti: il Fondo nazionale per le politiche sociali con 300 milioni, il Fondo per le non autosufficienze per 200 milioni di euro che prevede anche il sostegno delle persone affette da SLA.

 

Un tema particolarmente sentito è quello della Scuola e dell’Università, che novità ci sono?

 

Sul tema scuola è stata abolita la norma, tanto discussa, che prevedeva l’aumento dell’orario da 18 a 24 ore degli insegnanti a parità di contribuzione, norma che avrebbe permesso sicuramente un risparmio importante allo Stato, gravando però in modo eccessivo sugli insegnanti e sul precariato. Importante è stata, inoltre, l’integrazione del Fondo per la concessione di borse di studio di 50 milioni che consentirà ai ragazzi meritevoli ma privi di mezzi di proseguire gli studi.

 

C’è qualcosa anche per le scuole pubbliche non statali?

 

Certo, per le scuole paritarie il Governo ha reintegrato buona parte del fondo che nel 2013 sarà quindi di 500 milioni di euro contro una previsione che era di 277 milioni.

 

Per l’impresa e per lo sviluppo quali sono le principali modifiche che avete apportato in Commissione?

 

Con un emendamento specifico, è stata approvata l’istituzione di un Fondo per la concessione di un credito d’imposta utilizzato sia per la ricerca e lo sviluppo, con particolare attenzione piccole e medie imprese, sia per (forse soprattutto) ridurre il cuneo fiscale.

 

Il Governo aveva previsto anche l’aumento dell’Iva per le cooperative sociali, la Commissione è riuscita a fargli cambiare idea…

L’aumento dal 4% al 10% che aveva previsto il Governo per l’Iva per le cooperative sociali almeno per il 2013 è stato evitato, ma non siamo riusciti a garantire che non ci sia per gli anni successivi. Una decisione, quella del Governo, piuttosto incomprensibile. Le cooperative sociali, si occupano infatti di recupero, di assistenza, di educazione: attività indispensabili per il nostro Paese.

 

Per concludere vuole sottolineare qualche altra modifica importante?

 

Solo due, che lascio alla fine ma che non sono certo meno importanti. La prima riguarda l’istituzione di un fondo per il servizio civile che è utilizzato da centinai di ragazzi, e infine l’ampliamento delle risorse per l’attività lavorativa nelle carceri che consente ai detenuti di imparare un mestiere e che abbatte la recidiva dell’80%.

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