La parola famiglia è sicuramente una delle più usate nei programmi elettorali. Ai politici piace fare molta filosofia intorno al valore della famiglia, al suo fondamentale ruolo per la società, sull’importanza e la difesa dei figli. Da sempre, tante parole ma pochi i fatti. Con il lavoro svolto in commissione Bilancio e con le modifiche apportate alla Legge di stabilità per il 2013, anche e soprattutto grazie agli emendamenti del PdL, qualcosa di concreto è stato fatto.



Non è stato facile, perché le linee del Governo contenute sulla prima stesura della legge arrivata in Commissione, per molti aspetti avrebbero, di fatto, penalizzato e impoverito la famiglia. L’esecutivo voleva azzerare molte deduzioni e detrazioni fondamentali, come quelle su interessi passivi sul mutuo della casa,  per le spese per asili nido, per le adozioni internazionali o per le spese mediche. Il lavoro parlamentare ha invece scongiurato tutto ciò e ha, inoltre, messo dei paletti importanti per il futuro a sostegno della famiglia.



Un lungo lavoro è servito per far approvare correzioni che riconoscessero il valore dei figli e così sono aumentate le detrazioni per i figli: più 320 euro per quelli sotto i 3 anni e più 150 per quelli sopra i tre, e chi ha più bisogno avrà un piccolo aiuto in più, e così se il figlio è portatore di handicap le detrazioni aumentano di altri 400 euro.

La strada per il riconoscimento del “fattore famiglia” è stata aperta, ma occorre continuare a costruirla. Già un anno fa l’Intergruppo per la sussidiarietà riuscì a far approvare un’importante modifica alla norma sul pagamento dell’Imu, che riconosceva uno sconto sull’imposta a chi ha figli, con le modifiche alla Legge di stabilità 2013 abbiamo fatto un altro passo che guarda anche al futuro. Ma l’obiettivo  vero sull’Imu prima casa è quello di arrivare alla sua abolizione. Perché la casa dove si vive, l’unico bene che si possiede, sul quale spesso si paga ancora un mutuo, non può essere considerata una ricchezza da tassare.



Anche per questo abbiamo creato un Fondo nazionale nel quale convergeranno le entrate derivanti dalla lotta all’evasione e dai risparmi del pagamento degli interessi sul debito pubblico. Un fondo che dovrà essere utilizzato proprio in favore della riduzione della pressione fiscale sulle famiglie e quindi in prima battuta proprio per eliminare l’Imu sulla abitazione principale. 

Insomma, dopo anni di esercizi filosofici e di intenti sulla famiglia, la politica ha fatto politica, cioè ha fatto delle scelte. 

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