È in arrivo la mini-patrimoniale, forse non attesa da molti italiani. Il 31 dicembre, infatti, scatterà il calcolo e il pagamento dell’imposta di bollo su titoli, risparmi e conti correnti bancari. Non tutti forse si ricordavano che il Governo l’aveva stabilita con il decreto Salva-Italia e che il Parlamento l’ha più volte modificata prima dell’approvazione definitiva. «È l’ennesima riprova che il Governo tecnico, ormai decaduto, penalizza i risparmiatori – dice a ilsussidiario.net il consulente finanziario Paolo Negri -. Se è ragionevole pensare di imporre aliquote, anche più elevate di quelle in vigore, sui redditi potrebbe essere più accettabile che chi ha redditi più elevati paghi imposte più elevate. Oltretutto, stiamo parlando di tassare ulteriormente chi ha subito una tassazione sui risparmi prodotti e ora viene ritassato con una forma di patrimoniale, mini o non mini, ha poca importanza». In effetti, sui rendimenti di titoli e interessi bancari gli italiani già devono versare allo Stato una tassa del 20% (12,5% nel caso di titoli di Stato). Per capire meglio i dettagli di questa imposta, ne abbiamo analizzato le caratteristiche salienti, sempre con il supporto di Paolo Negri.
L’imposta di bollo sarà pari a 34,20 euro su qualsiasi deposito di denaro: conti correnti bancari, postali e conti deposito. Saranno esentati i conti con una giacenza media fino a 5.000 euro. Ai fini del calcolo, conteranno tutti i conti intestati a una stessa persona. Esenti dal pagamento anche i cittadini con Isee inferiore a 7.500 euro. Per le persone giuridiche, l’imposta sale a 100 euro. Alcune banche stanno anche accollandosi il costo dell’imposta per i conti depositi, così da non far sopportare spese ai clienti.
Vengono tassati tutti gli strumenti finanziari detenuti, anche non soggetti a obbligo di deposito. Saranno colpite quindi anche le polizze vita e i fondi di investimento e risparmio. L’imposta sarà pari all’1 per mille con un importo minimo di 34,20 euro e uno massimo di 1.200 euro. Per il calcolo si prenderà in considerazione in prima battuta il valore di mercato se presente o il valore nominale e se mancanti il valore di rimborso. Evidente la non equità nella scelta di fissa un tetto massimo all’imposta. Chi ha patrimoni elevati investiti potrebbe non pagare l’intero importo dovuto.
Sono esentati i fondi pensione e quelli sanitari.
L’imposta è sempre pari al’1 per mille, ma con un minimo di 1,81 euro annui per buono senza esenzione. In questo caso, anche i detentori di buoni inferiori ai 5.000 euro dovranno pagare il bollo.
L’imposta è pari allo 0,1%, con un minimo di 34,20 euro. Sono esenti i buoni di importo fino a 5.000 euro.
La mini patrimoniale riguarda anche fondi azionari (od obbligazionari) di investimento perchè riguarda qualsiasi tipo di accantonamento del risparmio.
L’imposta si eleverà all’1,5 per mille per l’anno 2013. Verrà però tolta la soglia di massimale.
Dipenderà dalle scelte del prossimo Governo. Difficile però, come sempre in Italia, che una tassa una volta introdotta venga abolita.