Il governo Monti potrebbe a breve chiedere l’intervento della troika (Bce, Ue, Fmi) e del fondo salva-stati, una sorta di “piano B” nel caso in cui l’Italia dovesse tornare al centro del mirino dei mercati internazionali. Quest’ipotesi è svelata dal sito Dagospia che racconta di una cena, avvenuta il 14 novembre scorso a Londra, a cui avrebbe preso parte anche l’attuale ministro dell’Economia. In compagnia dei più importanti esponenti dell’alta finanza londinese, Vittorio Grilli si sarebbe “sbottonato” senza troppi problemi, lasciandosi scappare che probabilmente il governo chiederà lo stato di crisi all’Europa “prima di aprile”. Quindi, spiega Dagospia, un eventuale intervento della troika prima delle elezioni di primavera porterebbe a negoziare e a definire alcune condizioni che il prossimo presidente del Consiglio, chiunque egli sia, dovrà inevitabilmente accettare e seguire alla lettera. IlSussidiario.net ha chiesto un commento a Francesco Forte, economista ed ex ministro delle Finanze.



Crede sia un’ipotesi realistica?

E’ un’ipotesi assolutamente possibile, non tanto con l’obiettivo di “mettere in riga” Berlusconi, quanto con quello di favorire un eventuale governo Bersani. Siccome i mercati internazionali sono convinti che una eventuale vittoria di Bersani rappresenti un “pericolo”, questa può esser la manovra con cui Monti vuole “tirare la volata” a Bersani e garantire, anche in questo caso, la continuità della sua linea, mediante un governo con una larga componente centrista.



Come mai i mercati ritengono Bersani un pericolo?

Perché, come è noto, Bersani ha intenzione di annacquare la riforma delle pensioni, di mettere nuove imposte invece di ridurre la spesa, di adottare linee più keynesiane e, in sostanza, di portare avanti un governo che agli occhi dei mercati non dà sicurezza circa la garanzia che il debito italiano sia sostenibile.

Da chi crede sia partito principalmente il suggerimento di un progetto del genere?

Molto probabilmente una richiesta di questo tipo potrebbe essere frutto di un suggerimento di Napolitano che, a mio giudizio, ha sempre creduto che il compito fondamentale del governo Monti fosse quello di chiudere il suo ciclo in modo da realizzare un doppio obiettivo: quello di assicurare questa linea europea e, in un certo senso, di favorire l’andata al potere non di un governo di sinistra, quanto di un Monti bis anche senza Monti.



Con quali scenari quest’ipotesi sarebbe più probabile?

In prima battuta, dato che la decisione, a causa della sua gravità, sarà collegiale, data la composizione dell’attuale governo, l’ipotesi più probabile pare quella di favorire un governo di sinistra con la presenza in esso di alcuni membri di quello attuale. Se il centro fosse dato per vincitore, il gioco di anticipo della richiesta di aiuto al Fondo Europeo salva stati e alla Bce non sarebbe necessario, dato che questo tenderebbe comunque a seguire la linea di Monti. L’attuale esecutivo, dunque, facendo questa mossa, garantirebbe al centro di potersi alleare con Bersani, fino a creare una grande coalizione da contrapporre a quella che invece ha in mente Berlusconi.

E’ quindi una contromossa contro Berlusconi?

E’ la contromossa per contrastare la maggioranza silenziosa dei moderati contro la linea attualmente prevalente, come l’eccesso di fiscalismo, di giustizialismo e così via. Insomma, di fronte a quella protesta che loro chiamano populista, ma che invece farebbe emergere le esigenze dell’economia di mercato, ci sarebbe il commissariamento preventivo da parte dell’Europa che consentirebbe ai vari Vendola di fare parte della grande alleanza anti berlusconiana come alleanza anti populista. E’ un paradosso tipicamente italiano: una linea di centrodestra moderato, che non piace, viene chiamata populista, mentre i veri “peronisti” della sinistra corporativa vengono santificati perché fanno parte della alleanza sacra contro i moderati. Quella di chiedere l’intervento anticipato della troika comporta però una strategia che non convince fino in fondo.  

Come mai?

Perché non riesco a immaginare che tutte le clausole di questo intervento possano essere fissate tutte nell’accordo iniziale. Quindi rimarrebbe comunque una profonda differenza fra governo di centro destra e alleanza sacra filo dirigista , in primo luogo nella politica fiscale e di bilancio e in quella che riguarda la riduzione del debito mediante pruvatuzzazioni. Inoltre mi sembra un’arma a doppio taglio.

Come mai?

Perché la richiesta di intervento della troika europea per commissariare l’Italia, con un gioco di anticipo viene giustificata per evitare il rischio di un innalzamento del spread dovuto alla previsione di un ritorno di Berlusconi e del suo populismo. Dunque, giocando d’anticipo, si garantisce che con la vittoria di Berlusconi non ci possano essere sbandamenti pericolosi ma solo limature a un eccesso di rigore e una distribuzione dei sacrifici diversa da quella contro i ceti medi, le partite IVA, la legge Biagi, la proprietà familiare della casa che si avrebbe con la vittoria della grande alleanza contraria.

 

(Claudio Perlini)

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