Dopo gli stipendi dei ministri, sono stati resi noti gli stipendi dei manager pubblici. Una iniziativa che sta suscitando il medesimo interesse della precedente, da parte di cittadini desiderosi di sapere le cifre dei cosiddetti “stipendi d’oro”. Si tratta per adesso di un primo elenco reso pubblico dal ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi e comunicato alle commissioni congiunte Lavoro e Affari costituzionali della Camera. In tutto circa sessanta manager pubblici i cui stipendi sono ben superiori al tetto dei 294mila euro recentemente indicato come tetto massimo da parte del governo Monti. Chi è il manager più pagato d’Italia. Eccolo: è il capo della Polizia, Antonio Manganelli che nell’ultimo anno ha incassato 621.253,75 euro. Segue il ragioniere dello Stato, Mario Canzio, con la cifra di 562.331,86 euro e al terzo posto il capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Franco Ionta con 543.954,42 euro. Cifre notevoli, come appare evidente. Ecco qualche altro esempio: Nino di Paolo, capo della Guardia di Finanza in pensione ha uno stipendio di 302.939,25 mente di poco superiore è quello del direttore generale del Corpo Forestale, Cesare Patrone, con un emolumento pari a più di 362mila euro. I manager dipendenti direttamente da Palazzo Chigi con ruoli di incarico nella struttura, come fa sapere la presidenza del Consiglio, non superano il tetto del primo presidente della Corte di Cassazione, il tetto cioè che dovrebbe essere imposto a tutti i manager pubblici. Il capo della Protezione Civile Gabrielli prende adesso 364.196 euro all’anno. Il segretario generale del Ministero Affari esteri Giampiero Massolo ne prende più di 412mila euro. Al direttore generale dell’agenzia delle entrate vanno invece 304mila euro. La sorella dell’attuale sindaco di Roma Gabriella Alemanno che è direttore generale dell’Agenzia del territorio percepisce oltre 307mila euro all’anno. Qualche altro dato interessante. Il presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella che però risulta in carica dal primo dicembre e dunque non ha completato un incarico di un anno intero, avrebbe diritto a uno stipendio di 475mila euro.



Il presidente dell’autorità Energia e Gas Bortoni ha invece dichiarato 475 mila euro annui. Continua così l’operazioen trasparenza delle massime cariche dello Stato mentre ci si continua a porre la domanda: cosa servirà sapere i lauti stipendi di certi personaggi pubblici?

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