«Il Btp Italia è innanzitutto un prodotto nuovo, con una scadenza di quattro anni, ed è rivolto principalmente, ma non esclusivamente, agli italiani. Da sottolineare poi il fatto che questo nuovo titolo è rivolto in particolare alle famiglie: è infatti previsto un bonus, non altissimo ma comunque significativo, del 4 per mille sull’ammontare per chi terrà questi titoli fino alla scadenza. C’è quindi un incentivo a conservare questi titoli dal momento della sottoscrizione fino alla chiusura, in cui viene rimborsato il capitale e gli interessi che, come vedremo, vengono anche pagati semestralmente». Il giornalista de Il Sole 24 Ore Paolo Zucca (che è anche vice caporedattore dell’inserto setttimanale Plus 24) commenta in questa intervista per IlSussidiario.net il nuovo Btp Italia, presentato ieri a Piazza Affari dal viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli. La prima emissione è prevista da lunedì 19 marzo a giovedì 22 marzo, a cui potrebbero seguire altre tre o quattro emissioni entro la fine dell’anno. “La decisione verrà presa di volta in volta a seconda delle esigenze”, ha detto nel corso della presentazione Maria Cannata, direttore generale del debito pubblico del Tesoro.
«Come dicevo, – ci spiega Paolo Zucca – il Btp Italia non è esclusivamente rivolto agli italiani, ma potrà essere acquistato anche da soggetti esteri o investitori istituzionali. Il bonus del 4 per mille è invece riservato solamente alle persone fisiche, quindi le grandi società o investitori istituzionali non hanno diritto ad avere questo “premio fedeltà”. Da un punto di vista della remunerazione, al momento non abbiamo un riferimento preciso, ma anche questo è un aspetto interessante e innovativo: domani (venerdì 16 marzo ndr), infatti, verrà fissato un prezzo minimo per la cedola fissa che sarà aggiornata nuovamente il 22 marzo con una cedola definitiva fissa. Per questo titolo di Stato c’è però anche una parte variabile, legata all’inflazione italiana. Anche questa è una grande differenza rispetto agli altri titoli: abbiamo già in circolazione dei Btp legati all’inflazione, ma a quella dell’Eurozona, che è più bassa rispetto a quella italiana. Si tratta quindi di una remunerazione che va a coprire un’inflazione più alta, quindi potrebbe essere un buon tasso di remunerazione, che però al momento non conosciamo. Nella parte variabile, vale a dire l’adeguamento all’inflazione, si prevede che le cedole semestrali vengano adeguate al semestre precedente di inflazione. Dovremmo quindi avere un recupero nell’inflazione dopo un semestre, mentre normalmente viene recuperata alla fine del percorso di un titolo. Resta quindi “aderente” all’aumento del costo della vita o, speriamo, alla diminuzione».
Paolo Zucca ci spiega poi che un’altra «caratteristica positiva del Btp Italia è la possibilità di sottoscrizione online, ma è un aspetto comunque da chiarire. Sarà possibile farlo attraverso un servizio online di una banca, dimostrando di avere a disposizione il denaro che si investe, ed è un’operazione che necessita comunque un intermediario bancario. È un’innovazione importante e apre un’opportunità operativa che permette di acquistare titoli con meno complicazioni, anche se non è ancora possibile prevedere quali saranno gli effetti maggiori».
Riguardo ai principali rischi, Zucca afferma che «al momento non ce ne sono, anche se possono comunque esserci dei limiti, ad esempio, per chi vuole vendere il titolo prima della sua scadenza. Questi titoli vengono scambiati su un mercato molto efficiente di Borsa italiana, il MOT: se il risparmiatore ha necessità di vendere questi titoli, andrà proprio su questa piattaforma a cercare una controparte, quindi un acquirente, ma potrebbe dover fare i conti con un titolo cosiddetto “meno liquido”, con meno scambi di altri Btp in circolazione. Ci saranno evidentemente un’offerta e una domanda molto più limitate e i prezzi in acquisto o in vendita potrebbero essere con una forbice larga, il famoso spread. Un mercato efficiente è invece un mercato che ha uno spread, una forbice tra domanda e offerta, molto stretto».
In conclusione, «il Btp Italia è un titolo che si presenta bene, anche se prima è necessario vedere la remunerazione, quanto verrà scambiato sul mercato e quale sarà il quantitativo emesso, perché anche questo è importante: non si tratta di un’asta, ma ogni famiglia può richiedere una certa quantità di questi nuovi titoli italiani, che poi verrà assegnata automaticamente. Il quantitativo lo scopriremo quindi solo giovedì sera, il 22 marzo, ultimo giorno disponibile per l’acquisto. Dopo questo periodo, chiunque può acquistare il titolo sul mercato secondario, naturalmente con delle differenze: il mercato primario è quel momento in cui avviene l’emissione, in questo caso dal 19 al 22 marzo, mentre quello secondario è quello in cui questi titoli, una volta entrati in vita, vengono scambiati. Attenzione, però, perché in fase di sottoscrizione iniziale non si paga nessuna commissione, mentre nella seconda fase, quando si vanno a comprare titoli già emessi, si pagano le commissioni previste dalla singola banca. Inoltre, in questo secondo caso, non si ha più il diritto ad avere il bonus del 4 per mille di cui parlavamo, che è riservato a chi tiene i titoli dal momento della sottoscrizione fino a quello della riconsegna del denaro al risparmiatore».
(Claudio Perlini)