Giorgio Squinzi sarà il nuovo Presidente di Confindustria. L’elezione ufficiale avverrà il prossimo 23 maggio in occasione dell’Assemblea degli industriali, ma l’indicazione data oggi dalla Giunta difficilmente potrà essere “rigettata”. Tra coloro che esprimono soddisfazione per questa nomina c’è anche Roberto Snaidero, Presidente di FederlegnoArredo, realtà che riunisce oltre 2.500 aziende del settore dell’arredamento e della lavorazione del legno, che raggiunto da ilsussidiario.net conferma che la sua federazione «tempo addietro si era già espressa in supporto della candidatura di Giorgio Squinzi. Premesso che anche Alberto Bombassei è una persona eccezionale, abbiamo però ravvisato nella storia di Squinzi molte più affinità con le nostre medie e piccole imprese». In effetti, è risaputo che il grosso del tessuto imprenditoriale italiano sia costituito da aziende di dimensioni “ridotte”, che sono quelle che riescono ad avere successo sui mercati esteri. «Nel nostro settore – aggiunge Snaidero – le imprese ritenute “grandi” possono tutt’al più essere catalogate tra le medie».



La vittoria di Squinzi è stata però “di misura”: 93 voti contro 82, tanto che lo stesso patron della Mapei si è paragonato al ciclista Oscar Freire (che tra l’altro ha corso per la squadra di Squinzi) capace di vincere in volata negli ultimi 50 metri delle tappe. A questo proposito Snaidero si augura che dopo la scelta della giunta, tra i due candidati si possa instaurare un clima di effettiva collaborazione: «Il momento è particolare e richiede che Confindustria dia dimostrazione di unità. Il fatto che Bombassei abbia dichiarato di essere pronto a collaborare con Squinzi non può che essere quindi che una buona notizia».



In effetti, il momento non è facile: l’Italia deve fare i conti con una recessione e con un calo dei consumi confermati in settimana dal Presidente dell’Istat, Enrico Giovannini. La sfida è quella della crescita. «Il mio settore – spiega a tal proposito Snaidero – ha necessità estrema di crescere sul mercato interno. È vero che l’export ci sta dando soddisfazioni, ma bisogna continuare a crescere: questo è l’obiettivo primario».

La nomina di Squinzi giunge comunque in un momento molto caldo per le relazioni industriali italiane, con una riforma del lavoro pronta ad arrivare in Parlamento tra mille polemiche per il “nuovo” articolo 18. Su questo tema Snaidero è molto pragmatico: «Mettersi uno contro l’altro non è il modo migliore per risolvere i problemi. Mi auguro quindi che si possa uscire da questa situazione “conflittuale”».