La Confindustria che si divide a metà sulla scelta del presidente (e sulle strategie degli imprenditori per lo sviluppo). Il ministro dello Sviluppo che si dissocia da quello del Welfare (e dal premier) sulla riforma del mercato del lavoro. La riforma del mercato del lavoro che salva i dipendenti pubblici e colpisce duramente i privati. La “democrazia sospesa (negata)” non funziona più’ in questo paese, sgangherato ma ormai vecchio di 150 anni. Nel 1922, almeno gli industriali erano compatti con il “tecnico” (del colpo di Stato) Benito Mussolini. 



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