Il Btp Italia, il nuovo titolo di Stato della durata di quattro anni e indicizzato all’inflazione italiana, è arrivato ieri al quarto e ultimo giorno di sottoscrizione, facendo registrare un vero e proprio successo. Alla vigilia della prima seduta, gli esperti prevedevano un’adesione intorno al miliardo di euro, ma, arrivati al giorno dopo la chiusura dell’offerta, gli ordini totalizzati per il Btp Italia sono saliti fino a un totale di oltre 7 miliardi di euro, con 1,3 miliardi raccolti solo nell’ultima seduta. Lunedì 19 marzo, prima giornata di offerta, si era arrivati a 1,56 miliardi di euro, diventati 2,14 martedì 20 e 2 miliardi nella giornata di ieri. Un vero successo che vede protagonisti non grandi investitori stranieri o istituzionali, ma famiglie e piccoli investitori italiani, che, nonostante la crisi economica che continua ad attraversare il Paese, hanno deciso di investire nel debito pubblico italiano (con una cedola che sarà del 2,45%). Loro, i cosiddetti “Bot people”, o per essere più precisi “Btp people”, hanno investito tra i mille e i 10 mila euro sul 27,4% del totale di ordini ricevuti fino alla terza serata, mentre il 55% riguardava investimenti tra i 10 mila e i 50 mila euro. IlSussidiario.net ha chiesto un commento di questo successo a Rocco Corigliano, docente di Economia degli intermediari finanziari nell’Università di Bologna, il quale parla di un «risultato pressoché scontato. È evidente la convenienza per l’acquisto di questi titoli, che presentano un rendimento minimo garantito e reale, perché viene coperto il computo dell’inflazione, quindi chi acquista il Btp Italia ha la certezza di recuperare la perdita di potere d’acquisto della moneta che nel frattempo si può registrare. Non solo, ma se a investire è una persona fisica, c’è anche un premio fedeltà per chi conserva il titolo fino alla scadenza. Considerate tutte queste caratteristiche, possiamo dire che il nostro popolo dei risparmiatori, al contrario di quanto credono le società di rating, con questa azione hanno dimostrato di non credere in un rischio Italia per la sottoscrizione di titoli».



Il Btp Italia, continua a spiegarci il professor Corigliano, «è vantaggioso anche per lo Stato, perché un’emissione a quattro anni contribuisce ad allungare la scadenza media del proprio debito, e il successo così ampio di questa emissione certamente fa sperare bene anche per il futuro. In termini molto concreti, significa che se la politica economica che si sta attuando nel Paese è credibile, e se va verso un assestamento dei conti pubblici e un controllo del debito, il mercato e i risparmiatori imparano ad apprezzare e a crederci». 



Il professor Corigliano ci parla poi della semplicità di acquistare questi titoli per via telematica, direttamente sulla piattaforma MOT: «Anche il popolo “Bot people” si adegua e diventa più abile aoperare con strumenti complessi come l’acquisto direttamente sulla piattaforma del MOT. Devo ammettere di aver sperimentato anch’io la sottoscrizione diretta, e posso dire che si tratta di un processo di una semplicità e di una chiarezza estreme, che sono senza dubbio le caratteristiche più gradite dai risparmiatori. Il nostro ministero del Tesoro è molto propenso a innovare su titoli pubblici, quindi non escludo che dopo il successo del Btp Italia possa sperimentare un allungamento ulteriore delle scadenze, con titoli quindi sopra ai quattro anni».



 

(Claudio Perlini)