Domani il tanto temuto alleggerimento della busta paga di marzo, causa addizionali Irpef, ci sarà, eccome. Sarà il primo di una serie di balzelli che, a fine anno, fatta la somma, risulteranno in certi casi tutt’altro che esigui. Il Caf (Centro assistenza fiscale) della Cisl ha fatto i conti, calcolando gli importi relativi alla maggiorazione fiscale derivante dall’aumento delle addizionali regionali e comunali. Franco Galvanini, responsabile dell’area fiscale del Caf-Cisl, interpellato da ilSussidiario.net spiega come stanno effettivamente le cose. «Le addizionali seguono il destino dell’Irpef. Ovvero, in presenza di somme assoggettate all’Irpef si pagano anche le addizionali, con aliquote diverse». Partiamo da quelle regionali: «su tali addizionali è stato previsto un incremento secco dello 0,33 per cento. Quindi, le regioni che applicavano lo 0,9, il minimo, passano all’1,23. Significa, in sostanza, che ci saranno 33 euro di aggravio ogni 10mila euro di base imponibile su base annua». Per quanto riguarda l’addizionale comunale la questione è leggermente diversa. «I comuni potevano adeguare la aliquote applicate nel corso del 2011, arrivando a un limite massimo dello 0,8. Abbiamo dei casi come Catanzaro dove si è passati dallo 0,5 per cento allo 0.8». Qui il duplice aumento sarà parecchio avvertito. «Consisterà in 63 euro in più all’anno. Significa che, sempre a Catanzaro, l’aggravio su uno stipendio di 1200 euro mensili lordi consisterà, quindi, in 98 euro».
Comunque vadano le cose, in sostanza, l’appesantimento tributario ci sarà, praticamente, per tutti. «Rispetto all’addizionale comunale, benché sia difficile fare una valutazione precisa, possiamo calcolare che, mediamente, l’aumento oscillerà tra lo 0,15 e lo 0,2 per cento. Possiamo ipotizzare, quindi, che sommando lo 0,33% dell’addizionale regionale allo 0,2% dell’addizionale comunale, si possa determinare, per ciascun contribuente, un aggravio medio di 53 euro ogni 10mila euro di stipendio annui Possiamo dire, quindi, che per un campione contributivo che si attesta in una fascia compresa tra i 15 e i 30mila euro annui l’esborso aggiuntivo andrà dai 50 ai 150 euro» A non essere interessati dall’incremento saranno ben pochi. Ovvero i lavoratori e i pensionati con stipendi e pensioni decisamente esigui. «Sono esentati i pensionati il cui assegno si ferma a 7.535 euro lordi annui, quelli oltre i 75 anni con redditi fino a 7.785 euro annui e i lavoratori con stipendi fino a 8.030 euro annui». Dicevamo delle buste paga più sottili: «Per quanto riguarda le modalità di pagamento, gli importi relativi al 2011 saranno trattenuti dalle buste paga del 2012, in 9 rate che andranno da marzo a novembre».
Dura la valutazione di carattere generale. «La pressione fiscale è già molto elevata. Incrementi di questo genere non possono che essere avvertiti pesantemente. Siamo, infatti, in una fase di crisi complessiva, con situazioni di disoccupazione ove gli ammortizzatori sociali non sempre sono sufficienti né si conosce il loro evolversi futuro. Il giudizio del sindacato, ovviamente, non può che essere negativo».