Lo scudo finanziario europeo, il cosiddetto fondo “Salva-Stati”, ha ricevuto il via libera dell’Eurogruppo. La sua capacità passerà quindi da 500 a 800 miliardi di euro.
I ministri della zona Euro hanno infatti deciso di anticipare il versamento delle quote nazionali nel fondo Esm (European Stabiliy Mechanism, il Fondo salva-stati permanente).
Alla dotazione del fondo Esm, attivo da luglio 2012 e pari a 500 miliardi di euro, vanno sommati i 200 miliardi del fondo temporaneo Efsf, che scadrà a luglio 2013, e i 100 miliardi del fondo di stabilità Ue già impiegati per i prestiti a Grecia, Irlanda e Portogallo.
Secondo il comunicato l’Efsf continuerà a «essere attivo solo per i programmi cominciati prima di luglio 2012». Non solo, l’Eurogruppo ha anche confermato che la quota di capitale di 80 miliardi nell’Esm verrà versata più rapidamente del previsto: non verrà spalmata come previsto in cinque tranche annuali, ma in due da 32 miliardi complessivamente, una terza da 16 miliardi in luglio, una quarta della stessa cifra in ottobre e infine ciò che manca nella prima metà del 2014.
Il commissario agli affari economici, Olli Rehn, ha aperto i lavori alla riunione dell’Eurogruppo puntando il dito sulla situazione difficile della Spagna (che oggi annuncerà il piano di tagli per rietnrare dal deficit), sottolineata anche dal presidente Jean Claude Juncker.
“La finanziaria che presenteremo oggi convincerà sicuramente i mercati”, ha risposto il ministro delle Finanze spagnolo, Luis De Giundos.
Nel frattempo l’attenzione sugli spread rimane alta, dopo i rialzi registrati in questi giorni. Quello tra il btp decennale e il bund tedesco è attorno ai 333 punti base.
Le borse europee si sono comunque dimostrate solide dopo il via libera dei ministri dell’Eurozona. dai 346 segnati in apertura. Il rendimento del titolo del Tesoro scende al 5,14%. Si attesta a 362 punti il differenziale tra il titolo decennale spagnolo e quello tedesco (bene soprattutto Parigi e Francoforte, meno Piazza Affari, frenata dal -2% di Telecom.
La Borsa di Tokyo ha chiuso invece in calo dello 0,31%, con l’indice Nikkei a 10.083,56 punti.
La riunione dell’Eurogruppo comunque ha vissuto qualche momento di tensione. Il presidente Jean-Claude Juncker si è molto adirato, infatti, per il fatto che il ministro delle Finanze austriaco, Maria Fekter, ha voluto annunciare prematuramente alla stampa la notizia del rafforzamento del fondo di salvataggio. A causa di questa lite la conferenza stampa finale a cui avrebbero dovuto partecipare anche il commissario Ue, Olli Rehn, e il presidente della Bce, Mario Draghi, è stata annullata.