«Quella riguardante i Btp Italia mi sembra una buona iniziativa, un segnale del dinamismo con cui il ministero del Tesoro da sempre gestisce il proprio debito. È un’ulteriore innovazione a livello internazionale per quanto riguarda le tipologie dei titoli emessi, rivolta in particolare ai piccoli risparmiatori, ma con particolari caratteristiche. Bisogna infatti operare con il trading online, quindi il risparmiatore dovrà necessariamente utilizzare un computer ed essere titolare di un conto corrente al quale sia legato un deposito titoli». Rocco Corigliano, docente di Economia degli intermediari finanziari nell’Università di Bologna, commenta in questa intervista i nuovi titoli di Stato italiani, denominati Btp Italia. La prima sottoscrizione è prevista dal 19 al 22 marzo, e potrà essere effettuata sia in banca che online, sulla piattaforma Mot (Mercato Italiano Obbligazioni e Titoli di Stato). Il taglio minimo di sottoscrizione è di mille euro e il titolo sarà indicizzato all’inflazione italiana, quindi, come spiega Corigliano, «è certamente una cosa positiva per le famiglie e i piccoli risparmiatori abituati a fare trading online. È un nuovo strumento con caratteristiche abbastanza convenienti, sia perché non si pagano commissioni al momento dell’acquisto, sia perché questi titoli fruttano un interesse reale e minimo garantito, fissato al momento dell’emissione. Inoltre, è prevista un’indicizzazione semestrale, quindi ogni sei mesi il rendimento si adegua al costo della vita, ma non a quello europeo, bensì a quello nazionale, che coinvolge direttamente i risparmiatori italiani. In questo calcolo di indicizzazione c’è un tecnicismo da sottolineare: si prende infatti in considerazione un indicatore, calcolato dall’Istat, al netto dei tabacchi, che non entrano nel computo del costo della vita perché come sappiamo sono legati alle politiche fiscali dello Stato. Questa nuova tipologia di titoli rappresenta un reale vantaggio per i piccoli risparmiatori che, oltre ad avere la certezza del rendimento e ad avere cedole semestrali interessanti perché sempre adeguate alle condizioni del mercato, potranno ottenere anche un premio fedeltà pari al 4 per mille lordo, nel caso in cui il titolo venga mantenuto fino alla scadenza, che ricordo avviene dopo quattro anni. Il Btp Italia è rivolto ai piccoli risparmiatori anche perché parte da tagli di mille euro o multipli e perché il premio verrà riconosciuto solo alle persone fisiche, quindi mi sembra appositamente studiato per questa categoria».
Il professor Corigliano ci spiega poi che a perderci, ma solo in parte, saranno le banche, «perché gli stessi risparmiatori potranno acquistare direttamente questi titoli dal proprio computer, e dunque non pagheranno commissioni. Le banche ci guadagneranno solo se il titolo verrà acquistato dopo l’emissione sul mercato oppure se verrà venduto prima della scadenza, ma per chi lo acquista per conto proprio e lo conserva fino alla scadenza le commissioni non si pagano». Resta il fatto che «per operare, il risparmiatore dovrà comunque avere un conto titoli, su cui naturalmente si pagano le spese, che sono legate appunto alla gestione del portafoglio titoli. Le banche rappresentano quindi sempre un tramite indispensabile per fare questo genere di operazioni. La figura dell’intermediario di certo non scompare, perché per le operazioni di pagamento e per la scritturazione contabile di questi titoli deve necessariamente esserci una banca. Però, se il risparmiatore sceglie di acquistare questi titoli, non ha bisogno di grandi consigli, perché basta osservare i dati e i rendimenti e fare due calcoli veloci. Avendo quindi un computer e un conto in banca potrà acquistarli direttamente, e da questo punto di vista l’intermediario serve solo per le operazioni di pagamento e per conservare la scritturazione di questi titoli».
(Claudio Perlini)