Il premier Monti è intervenuto presso il Boao Forum for Asia, la “Davos d’Oriente”, ultima tappa del viaggio asiatico. Davanti a oltre duemila delegati, Monti ha analizzato a fondo il tema della crisi: «Lasciatemi osservare che la crisi dell’Eurozona c’è stata ma credo che sia superata», ha detto il presidente del Consiglio, incoraggiando l’Asia ad avere maggiore fiducia nel Vecchio Continente: «Ecco perché, completato il pacchetto delle riforme strutturali, sono venuto in Asia, per chiedervi di rilassarvi un po’ a proposito della crisi dell’Eurozona. Non solo, ma anche perché l’Italia è tornata su un più solido sentiero economico», ha sottolineato Mario Monti. I tassi di interesse, continua il premier, «hanno cominciato a scendere, lo spread è sceso sensibilmente, e ora siamo in una situazione molto più ordinata», ha detto Monti alla platea, tra cui erano presenti anche il primo ministro cinese Li Keqiang e il premier pakistano Gilani. Monti spiega poi il lavoro svolto dall’Italia, certamente non semplice, ma con la consapevolezza che ogni paese europeo, deve «allo stesso momento fare due politiche, una interna e una sul fronte europeo, e noi avevamo ancora molto da fare per mettere in ordine la nostra casa e aiutare la politica europea». E non sorprende neanche il fatto, afferma il presidente del Consiglio, che «quando mi è stato chiesto di diventare primo ministro il nuovo governo era sotto osservazione, più di quanto di solito si guarda a un governo italiano, e guardato con un misto di apprensione e speranza non solo in Europa ma anche in Usa e Asia. Sono stato invitato per accrescere la speranza o l’apprensione, lascio a voi indovinare quale sia il mio intendimento», chiude ironico Monti. Durante il suo intervento, il premier ha parlato anche della riforma del mercato del lavoro, che è mirata, spiega, «a modernizzare la rete di sicurezza sociale per i lavoratori e aumenta sensibilmente la flessibilità per le aziende nella gestione della forza lavoro». Poi Monti continua a sottolineare l’importanza di questa riforma voluta dal governo, ricordando che il testo «attende ancora di essere approvata dal parlamento e spero che ciò avvenga rapidamente».  



Monti ha poi concluso il suo intervento con una sorta di rassicurazione, con l’obiettivo di far tornare gli investimenti asiatici in Italia: «Abbiamo due indicatori per verificare il successo della nostra politica: uno è certamente lo spread, l’altro è quanto saranno interessate le imprese cinesi, finanziarie e industriali, all’Italia».

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