Roma e Berlino insieme sul tema della crescita. Il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, ha fatto sapere che in settimana è avvenuto un incontro tra il consulente europeo della cancelliera Angela Merkel e quello di Mario Monti per parlare di crescita e promuovere iniziative in vista del prossimo Consiglio europeo di giugno. Seibert ha infatti riferito durante una conferenza stampa che «il consulente europeo della cancelliera tedesca e il suo omologo italiano si sono incontrati questa settimana proprio per uno scambio su come utilizzare il prossimo Consiglio europeo di giugno, come quello di gennaio e di marzo, per la crescita». Ed è proprio questo il tema principale su cui adesso l’Europa si deve concentrare, come ha fatto sapere anche Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea: «Dopo il fiscal compact dobbiamo avere un patto per la crescita», ha detto Draghi, secondo cui l’Europa è sulla buona rotta, nonostante sia con ogni probabilità «la fase più difficile». Draghi ha anche aggiunto che anche se «il consolidamento dei conti pubblici è stato avviato», «ancora non ne vediamo i benefici». Quindi, ha continuato a spiegare il presidente della Bce, la sola risposta per uscire dalla crisi è racchiusa in una parola: «Perseverare», che significa quindi per la Banca Centrale Europea «creare un ambiente favorevole a questo processo». E’ inoltre necessario, spiega Draghi, «creare un clima favorevole per il ritorno degli investimenti, assicurare certezza e credibilità nelle istituzioni che faccia tornare gli investitori», sottolineando inoltre che il programma della Bce di acquisto dei bond governativi «non è eterno né infinito, per il momento c’é ma non dimentichiamo che la Bce deve agire nel limiti del suo mandato e nei limiti del Trattato che vieta il finanziamento monetario». «Il consolidamento fiscale attuato solamente sulla base dell’aumento delle tasse è sicuramente recessivo»,  ha detto poi Draghi durante un’audizione al Parlamento europeo a Bruxelles, aggiungendo che «in condizioni di urgenza ed estrema tensione si aumentano le tasse perché è più facile aumentare le tasse che ridurre le spese». 



Il presidente Bce ha sottolineato però i rischi di effetti recessivi sull’economia. Draghi ha poi ribadito che vista l’incertezza che attualmente domina i mercati, in questo momento «ogni strategia di uscita dalla crisi è prematura». 

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