Via via che si avvicina il momento della presentazione al Consiglio dei ministri di domani, alle 15, stanno emergendo maggiori dettagli sul Piano Giarda, volto, negli intenti, a realizzare uno degli obiettivi che, secondo alcuni, sarebbero stati da assumere come primari e immediati da parte del governo Monti, fin dal suo insediarsi. Ovvero,il taglio della spesa pubblica relativamente alle voci dell’amministrazione pubblica ritenute inutili, ridondanti o eccessive. Il piano, molto semplicemente, si chiamerà “Elementi per una revisione della spesa” e, pur non indicando cifre e numeri direttamente ricavabili indica due finalità preminenti. Ovvero, la necessità di reperire quelle risorse che consentano di non dover procedere ad un secondo rialzo dell’Iva; e garantire il pareggio di bilancio entro nel 2013 se non si riuscisse a dar vita ai cosiddetti “tagli lineari” stabiliti dall’allora ministro dell’economia Giulio Tremonti,nel 2011. Verrà, inoltre, indicato come completare l’opera necessaria di “spending review” già realizzata rispetto alle spese dei ministero degli Interni, della Giustizia, della Difesa, dell’Istruzione e degli Esteri. I suddetti dicasteri sono stati scelti perché dispongono di una serie di caratteristiche organiche alle strutture burocratiche, rappresentandone il tipico modello: sono enormi, hanno parecchio personale, svolgono svariati tipi di funzioni, hanno sedi centrali e periferiche e possiedono un vasto patrimonio immobiliare. Il ministro domani sottolineerà come il lavoro è stato possibile grazie alla collaborazione del personale dei ministeri interessati, a specificherà i problemi incontrati. Quali ad esempio il fatto che, in ragione della loro complessità, alcuni ministeri non potranno vedere le loro spese tagliate se non sul lungo termine. Altri tagli, invece, potranno essere realizzati in molto meno tempo., E’ possibile, ad esempio, accorpare i servizi erogati da enti dello Stato, quali l’Inps, l’Inail o l’Ispettorato del Lavoro in un’unica entità territoriale. Dal canto suo la Bce interviene nel dibattito italiano e fa presente che l’unico vero modo per poter ridurre i costi di funzionamento dell’apparato pubblico è quello di accorpare le provincie. Sarà inoltre, ha sottolineato l’istituzione europea, riportare al centro del dibattito il tema delle liberalizzazioni.
Dal canto loro i partiti avanzano le loro richieste. E mentre il Pd fa sapere che non accetterà un ulteriore taglio alla scuola e chiede l’introduzione di «una tassa sulle transazioni finanziarie», il Pdl avverte: «Chi vuole meno carabinieri e meno polizia sarà bocciato senza esitazioni. Ho avvertito Giarda da tempo».