Con la spending review del ministro Giarda e l’introduzione dell’Imu, l’Imposta municipale unica, le polemiche sembrano destinate a non finire mai. Da una parte ci sono circa 600 sindaci, di cui la maggior parte leghisti, che non accettano che i comuni debbano riscuotere la nuova imposta sugli immobili dai cittadini per poi girarne metà allo Stato, mentre dall’altra ci sono i prefetti, preoccupati dal fatto che il cosiddetto Piano Giarda possa andare a sforbiciare pesantemente i loro bilanci. La Lega dichiara ufficialmente guerra all’Imu, annunciando di voler portare avanti una vera e propria “rivolta fiscale”, che verrà promossa martedì prossimo a Zanica, in provincia di Bergamo, in occasione del “Lega Unita Day”, il nuovo raduno post scandalo del Carroccio. «Promuoveremo la disobbedienza civile e l’opposizione fiscale – ha detto Roberto Maroni -, in modo da non mettere nei pasticci i cittadini. Coinvolgeremo i nostri oltre 500 sindaci perché diano copertura a chi aderirà alla nostra iniziativa. La gente non deve scendere in piazza, ma deve fare obiezione fiscale. Allora sì che salterà il banco». A rispondere all’ex ministro dell’interno Maroni è il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, secondo cui «in questo Paese c’é già troppa gente che fa lo sciopero fiscale facendo gravare il peso addosso ai soliti noti». Intervistato da Sky Tg24, Bersani spiega che «per rendere più leggera l’Imu che é troppo pesante, avevamo affiancato una proposta: un’imposta personale sui grandi patrimoni immobiliari. Presi un po’ di soldi da lì si poteva fare l’Imu più leggera». E Maroni, continua a spiegare Bersani ai microfoni di Sky Tg24, «era lì quando abbiamo fatto questa proposta. Erano tutti lì quelli che ora si lamentano. Poi su una cosa Pisapia ha ragione: bisogna fare un meccanismo per cui l’Imu rimane ai Comuni e loro non facciano solo gli esattori per conto dello Stato». Il primo cittadino di Milano ha infatti affermato in una intervista al Corriere della Sera, che la nuova imposta sugli immobili «è municipale, e tutto il ricavato serve ai Comuni per finanziare e pagare servizi che creano occupazione». 



Secondo Pisapia «sono state fatte scelte che in molti casi finiscono per toccare sempre gli stessi, per esempio i lavoratori e gli enti locali. I tagli ai Comuni impediscono di dare risposte di sviluppo e di aiuto concreto ai cittadini». Quindi, si chiede ancora il sindaco di Milano, «perché non si sono toccati i grandi patrimoni e la finanza? Si sarebbe evitato di tartassare chi è già in difficoltà».

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