Giornata pesante quella di oggi per i mercati finanziari europei. Le tensioni riguardanti la Grecia e il risultato delle elezioni nel Land tedesco del Nord Reno-Westfalia hanno fatto partire subito le borse in rosso. Al momento Piazza Affari si muove intorno al -3%, maglia nera d’Europa seconda solo ad Atene, che perde oltre il 4%. Le borse del continente sono comunque tutte negative, con Parigi e Madrid al -2,5% e Francoforte al -2,2%. Lo spread tra Btp e Bund è intanto balzato a 420 punti base.
Sul listino principale di Piazza Affari sono pochi i titoli in verde. I migliori sono Diasorin (+2,8%), A2A (+2,4%), Mps (+0,7%) e Mediaset (+0,3%). Tra i peggiori invece spiccano i cali di Mediolanum (-7%), Fondiaria-Sai (-6,9%), Finmeccanica (-5%), Unicredit (-5%), Fiat (-4,5%), Telecom (-4,4%), Prysmian (-4,4%), Buzzi (-4%), Banco Popolare (-3,9%) e Intesa Sanpaolo (-3,9%). Gli scambi sono molto concentrati su Telecom.
Oggi il Tesoro ha collocato Btp a tre anni per 3,5 miliardi, con un rendimento medio del 3,91% (2 soli punti base in più rispetto all’asta di un mese fa). Sono stati inoltri piazzati 1,75 miliardi di euro con Btp off-the-run con scandenze dal 2020 al 2025. Giornata di collocamento anche per i Bonos spagnoli: Madrid ha venduto 2,9 miliardi di titoli con rendimenti in rialzo rispetto alle aste precedenti. La situazione per la Spagna si sta facendo comunque pesante dato che lo spread tra Bonos e Bund ha raggiunto i 480 punti base.
Come si diceva all’inizio, le tensioni sui mercati sono causate principalmente da due eventi politici. Da un lato, la sconfitta del partito del cancelliere tedesco Angela Merkel, nelle elezioni del Nord Reno-Westfalia: la Cdu è crollata al 26% dal 34% delle precedenti consultazioni elettorali. Un risultato deludente che arriva tra l’altro a ridosso dell’incontro tra Angela Merkel e il neo-presidente francese Francois Hollande. Il secondo evento politico che sta pesando sui mercati e la situazione della Grecia, dove ancora non si riesce a trovare la possibilità di formare un governo. Il che costringerebbe gli elettori a tornare alle urne a poca distanza dalle recenti elezioni.
La situazione di Atene è oltretutto aggravata dal fatto che le dichiarazioni che stanno provenendo negli ultimi giorni dalla Germania sono molto più possibiliste circa un’uscita della Grecia dall’euro. Un’ipotesi che apre ovviamente degli scenari di grande incertezza sulla tenuta dell’euro.