È cominciata in rosso la giornata di Piazza Affari, che dopo mezzora dall’avvio delle contrattazioni perdeva già l’1,5%. Le cose si stanno ora mettendo meglio e a metà mattinata il ribasso si è ridotto allo 0,3%. Negativi anche le altre piazze europee, in particolare Madrid che cede oltre l’1%, mentre Atene è in positivo al +1,3%. È comunque ancora la Grecia a tenere banco. Sembra ormai scontato un ritorno alle urne data l’impossibilità di riuscire a formare un esecutivo e i sondaggi danno in crescita i voti per Syriza, il partito di sinistra radicale che intende rimettere in discussione in piano di austerità e tagli imposti dalla troika (Bce-Fmi-Ue). Ieri sera Angela Merkel ha ricevuto Francois Hollande che aveva appena prestato giuramento come nuovo presidente della Francia: i due hanno ribadito che si impegneranno per far restare la Grecia nell’Eurozona. Tuttavia bisognerà anche vedere se Atene intenda permanervi e a quali condizioni. Non c’è comunque tantissimo tempo, anche perché a luglio le casse del Paese ellenico resteranno a secco e sarà quindi impossibili rimborsare i debiti contratti. Intanto il rendimento dei titoli di stato decennali ellenici ha superato il 30%.
Tornando alla situazione di Piazza Affari, sul listino principale vanno evidenziati i rialzi di Finmeccanica (+2,7%), Terna (+2,6%), Bpm (+1,7%), FonSai (+1,6%), Intesa Sanpaolo (+0,9%), Banco Popolare (+0,6%), Luxottica (+0,4%) e Mediaset (+0,1%). In profondo rosso invece Mediolanum (-5,5%), Mps (-3,5%), Pirelli (-3%) e Fiat Industrial (-2,5%). Male anche Autogrill (-2,2%), Diasorin (-2,1%), Saipem (-1,8%), Prysmian (-1,8%), Ansaldo (-1,6%) e Atlantia (-1,5%). Il titolo più scambiato al momento è quello di Intesa Sanpaolo. Tra gli altri titoli importanti, Unicredit si muove sulla parità, mentre Fiat cede lo 0,8%, Enel lo 0,9% ed Eni l’1,3%.
Sul fronte dello spread tra Btp e Bund, dopo un’apertura a 440 punti base e un picco massimo a 457, l’indice è sceso ora a quota 442. Pesante il differenziale tra titoli di stato spagnoli e tedeschi, che in mattinata è arrivato a sfondare la soglia dei 500 punti base.
Sul fronte dei dati macro, l’Istat ha fatto sapere che a marzo, grazie alla richiesta dei mercati extra Ue (+4,1%), l’export italiano ha messo a segno una crescita dell’1,7% sul mese precedente. In calo invece le importazioni scese dell’1,9%, con riduzioni degli acquisti dai mercati sia Ue (-2,2%) che extra Ue (-1,6%).