Sorpresa: il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, al suo primo 31 maggio, difende (quasi) su tutta la linea le “sue” banche: la crisi non è colpa loro, stanno continuando a fare la loro parte strattonate da ogni lato. E se non sempre arrivano a concedere alle imprese tutto il credito che quest’ultime vorrebbero e’ anche perche’ gli imprenditori italiani restano cauti nell’immettere tutti i capitali utili e forse necessari. Il Paese, ha detto Visco, ha il diritto “di chiedere ai suoi imprenditori uno sforzo aggiuntivo perchè rafforzino i capitali delle loro aziende in cambio di una semplificazione dell’ambiente normativo e amministrativo: ne beneficeranno gli investimenti, si irrobustirà la struttura produttiva, migliorera’ il rapporto con le banche”. Pensava alla Fiat o alle Pmi? Ci sara’ tempo per capirlo, ma il sasso e’ stato gettato. E un po’ di rumore lo fara’ sicuramente. (G.C.)