Il presidente dell’Anci, Graziano Delrio, ha affermato al termine dell’incontro con il presidente del Consiglio Mario Monti a Palazzo Chigi che «l’Imu andrà tutta ai Comuni dal 2013» e che «il Governo ha preso un impegno preciso su questo». «Dovremo ragionare dopo la prima rata su come questo avverrà tecnicamente – ha poi aggiunto Delrio -, ma dal 2013 in poi finalmente i comuni potranno avere un pilastro della propria autonomia finanziaria completa». Il presidente dell’Anci ha poi sottolineato che «dopo la prima rata dovremo ragionare su come verrà realizzato questo cambiamento, ma l’elemento più importante è che il passaggio ai Comuni dell’imposta consentirà un abbassamento delle aliquote». Insieme al governo, dunque, è iniziato a suo giudizio «un percorso interessante soprattutto nel rispetto delle esigenze dei cittadini». E ancora: «Sul fronte del Patto di stabilità il governo si è impegnato a sbloccare un valore di residui passivi per oltre 1 miliardo di euro», ha detto il leader dei sindaci, che ha dichiarato che «noi e il governo vogliamo pagare le imprese che hanno fatto investimenti e tra due settimane decideremo il da farsi sulle competenze di cassa». E’ invece di poche ore fa l’annuncio della Cgia di Mestre, secondo cui per gli albergatori il conto Imu si presenterà ancora più salato, per una media di  8.405 euro. Situazione simile anche per la grande distribuzione, con un importo medio annuo da versare pari a 5.930 euro. «In una fase economica in cui i consumi sono in forte contrazione – ha commentato Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre -, il credito continua ad essere erogato con il contagocce e le tasse continuano ad aumentare a vista d’occhio auspico che il Governo riveda al ribasso le aliquote dell’Imu per le attività produttive, altrimenti corriamo il pericolo che molte piccole aziende chiudano i battenti e finiscano a lavorare in nero. Non dimentichiamo che nella stragrande maggioranza dei casi gli imprenditori pagheranno l’imposta municipale due volte. 



Una come proprietari di prima casa e l’altra come proprietari di immobili ad uso commerciale o produttivo. Visti gli aumenti introdotti quest’anno, ho il timore che molti artigiani e molti piccoli commercianti non ce la faranno a rispettare nemmeno il pagamento della prima rata». 

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