Si dice che questi siano giorni decisivi per l’Europa, in attesa del voto della Grecia. Anche nelle scorse settimane si è parlato di piani da attivare nel caso di uscita di Atene dall’euro con il ritorno, più o meno “obbligato”, alla dracma. Ma ieri è successa davvero una cosa particolare, eccezionale (a fondo intervista ne trovate la “prova fotografica”). James Charles Livermore è un operatore finanziario internazionale, con una grande esperienza e un fiuto non comune nell’analisi della situazione sui mercati finanziari. Da tempo è molto scettico sulla politica economica europea e ancora più scettico sulla tenuta del sistema finanziario internazionale. Ma nonostante il suo aplomb, anche lui questa volta ha avuto una sorta di sussulto: ieri, infatti, la nuova dracma ha fatto la sua improvvisa comparsa.
Scusi Livermore, ma è vero che esiste già la nuova dracma greca?
Devo dire che ieri mattina sono rimasto tra il sorpreso e lo shoccato. Veda lei quale è il migliore aggettivo per definire in italiano lo stupore. Verso la tarda mattinata europea, traders, analisti, operatori finanziari in tutte le banche del mondo, in centrali finanziarie, hanno visto sulla piattaforma Bloomberg comparire la dracma “post euro”, ancora senza valutazione naturalmente.
Mi faccia capire che cosa è successo anche sul suo monitor.
Come le dicevo, mentre si cominciava a pensare ai futures di Wall Street e mentre si assisteva all’ennesima giornata di dolore delle Borse europee, condite con dei livelli di spread che, chissà perché, non fanno più tanta notizia, è stato inserito sulla piattaforma di Bloomberg il codice che indica la dracma greca. L’effetto psicologico è stato importante e per certi versi persino devastante.
Ma qui stanno ancora parlando di come salvare la Grecia, di come mantenerla all’interno dell’Eurozona. Persino l’ottima frau Angela Merkel ogni tanto si commuove per i greci e a rianimarla arriva solo il suo ministro “mastino” Wolfgang Schauble, che ripete: la Grecia deve rispettare i suoi impegni.
Non è il momento di scherzare o fare battute. Dall’altra parte dell’Atlantico hanno già aggiornato le piattaforme telematiche. Evidentemente non tanto per fare una sorpresa, quanto per essere aggiornati sugli sviluppi futuri, che potrebbero essere anche imminenti.
Nessuna battuta, ma solo amarezza nel constatare che sta per andare in onda un altro film: c’era una volta l’Europa.
Questo si può anche pensare, sentite alcune dichiarazioni e viste soprattutto le continue inconcludenti trattative dei cosiddetti leader dei paesi europei. In più, la giornata sui mercati di ieri è indicativa di un “sentiment” che non tende affatto a cambiare. Ora c’è la Spagna, ci sono le banche spagnole in grande difficoltà. Il rischio contagio, dopo un’eventuale uscita della Grecia, aumenterà e inevitabilmente toccherà anche l’Italia, che marcia nell’oscura austerità e sobrietà.
Ma questi di Bloomberg fanno scherzi oppure ci azzeccano, come direbbe un famoso ex pubblico ministero italiano?
Non credo che facciano scherzi e in genere le loro previsioni si avverano anche con molto tempo di anticipo. Le faccio due esempi. Un anno prima della morte di Steve Jobs, avevano fatto il “coccodrillo”, per dirla in termini giornalistici, del guru della Apple. E lo avevano fatto a mercati aperti. Sempre Bloomberg è arrivata sei mesi prima ad annunciare il declassamento della Francia dalla “tripla A”. In genere non sbagliano affatto.
Forse questa volta sono andati ancora più sul sicuro. Tra quindici giorni ci sono le elezioni in Grecia e l’Europa è un “pentolone” in ebollizione.
Meglio non fare altri commenti.
(Gianluigi Da Rold)
Ecco la Dracma Greca (Post Euro) comparsa sul monitor di Bloomberg ieri mattina