Le misure economiche prese fino ad oggi non vanno bene, i mercati restano scettici e si rischia che la crisi si aggravi. Il monito, o grido d’allarme, arriva dalla Casa Bianca e getta ombre su quanto l’Europa ha fatto fino ad oggi per affrontare la crisi economica. Proprio ieri i vertici dell’Unione europea si sono riuniti a Berlino e le parole di Barack Obama sottolineano una volta di più l’impasse in cui si trova l’Europa nonostante i tanti proclami e iniziative messe in atto fino a oggi (“I mercati restano scettici sul fatto che le misure prese finora siano sufficienti per assicurare la ripresa in Europa e rimuovere il rischio che la crisi peggiori ; noi ovviamente crediamo che ulteriori passi debbano essere compiuti” sono le parole esatte pronunciate dal portavoce della Casa Bianca). Al vertice di Berlino, Angela Merkel e José Manuel Barroso hanno cercato di esprimere una visione comune, ripetendo frasi già sentite come rigore e crescita devono essere due facce della stessa medaglia o che è impossibile avere crescita senza stabilità, o stabilità senza crescita. Tutto questo in vista del grande vertice europeo in programma a fine mese. Come al solito, anche ieri gli eurobond sono rimasti carta morta, l’argomento non era neanche incluso nella lista di quelli da discutere. Mentre il fiscal compact, il patto di bilancio, è stato definito un primo passo verso l’integrazione europea. Tornando invece al severo comunicato della casa Bianca, è da ricordare che solo pochi gironi fa Obama aveva espresso parole ancora più irritate nei confronti di Barroso, arrivando a dare la colpa all’Europa della situazione di crisi in cui versano gli Stati Uniti. In special modo il presidente americano faceva riferimento all’inatteso calo dell’occupazione nel suo paese. Si lamentava poi dell’incapacità dell’Unione europea a trovare una intesa sulla crisi del debito, la divisione dei vari governi nazionali a proposito di argomenti come gli eurobond. Dentro queste critiche, anche l apposizione del G20 che chiede apertamente misure più serie per far ripartire la crescita.
Il G20 si riunirà fra sole due settimane, in Messico, e nel frattempo dall’Asia giungono richieste alle economie più forti di impegnare maggiori risorse per stimolare la crescita in modo tale da aiutare i paesi dell’eurozona a uscire dalla crisi. I paesi che hanno queste possibilità al momento vengono individuati in Canada e Germania.