Piazza Affari in picchiata al -2%. Ma è presto per preoccuparsi. Il Ftse Mib, a circa metà giornata, in attesa della riunione dell’Eurogruppo, arretra del 2,12% a 13.377 punti mentre il Ftse All Share perde l’1,73% a quota 14.477. La Borsa di Milano, dopo una mattinata in rosso ma tranquilla, accelera improvvisamente in ribasso e risulta la peggiore tra le piazze azionarie del Vecchio Continente.
I mercati avevano aperto in punta di piedi in attesa dell’Eurogruppo. Le borse hanno avviato la seduta di stamane in calo con gli investitori che sembravano aspettare la conferenze call dell’Eurogruppo delle 12. Il Ftse Mib ha aperto in calo dello 0,39% a 13.613 punti, il Dax a 6.741 punti (-0,25%), il Cac a 3.256 punti (-0,12%), il Ftse 100 a 5.700 punti (-0,25%) e l’Ibex a 6.630 punti (-0,04%). Nei giorni scorsi infatti nessun evento particolare ha scosso i mercati o dato motivo di contrattazioni ingenti.
E dati macro e trimestrali Usa non hanno fatto altro che confermare le previsioni negative già nell’aria da tempo. E anche se i Bonos madrileni ieri sono stati collocati solo accettando tassi superiori al 7% e l’Italia veleggia sul 6%, già in quota emergenza, giustificando peraltro il pessimismo dei più, i mercati non si sono fatti intimorire. Forse anche grazie alla voce secondo cui i Big d’Europa hanno trovato un compromesso per l’utilizzo del fondo Efsf. Il memorandum di intesa messo a punto dagli sherpa prevede infatti che Madrid possa usare parte dei soldi già stanziati (100 miliardi) non solo per il risanamento delle banche, ma, a determinate condizioni, per un intervento del fondo salva Stati Efsf sui mercati in funzione antispread. Solo nel corso della giornata si potranno avere più certezze. E a proposito di spread, il differenziale tra Btp e Bund decennali si attesta a quota 490 punti base.
A metà mattina il calo della Borsa di Milano era stato lievemente minore, con l’indice Ftse Mib che perdeva l’1,58% a 13.450, 85 punti e il Ftse All-Share che lasciava l’1,11% a 14.568,38 punti. Tra i bancari, pesanti Banco Popolare (-2,88%), Mps (-1,45%), Intesa Sanpaolo (-2,39%) e Unicredit (-2,28%). Vendite anche su Impregilo (-2,44%) e Pirelli (-2,73%). Tiene meglio Fiat (-0,19%) e salgono invece Fiat Industrial (+0,34%) e Finmeccanica (+0,68%). Fuori dal paniere principale Fonsai è in stato di volatilità con un rialzo teorico del 26,14%.
La procura di Trani intanto ha trovato un nuovo obiettivo. Dopo Moody’s, nel mirino dei giudici pugliesi sono finite le manipolazioni su Euribor e Libor. Il pm Michele Ruggiero, già attivissimo sul fronte delle alterazioni dei mercati, ha aperto un fascicolo a tutela degli italiani che hanno pagato interessi maggiori e non dovuti dopo le denunce di Adusbef e Federconsumatori.
All’estero spicca la notizia del primo rosso di Microsoft dopo 26 anni. Microsoft presenta il primo rosso trimestrale dalla quotazione in Borsa 26 anni fa, mentre Google allenta i timori di Wall Street: anche se i ricavi dai click a pagamento sono in calo, la società continua a macinare profitti. Microsoft ha chiuso il quarto trimestre dell’anno fiscale con una perdita di 492 milioni di dollari, o 6 cent per azione, a fronte dei 5,9 miliardi di dollari di utile dello stesso periodo dell’anno precedente. I ricavi salgono del 4% a 18,06 miliardi di dollari. A pesare sui conti è la svalutazione delle attività online e la decisione di differire i ricavi legati all’offerta di upgrade di Windows 8.