Il debito pubblico nell’Eurozona continua a salire. Secondo i dati diffusi recentemente da Eurostat, nel primo trimestre dell’anno è stato raggiunto l’88,2% del Pil contro l’87,3% della fine del 2011. In crescita anche il debito italiano, attualmente al 123,3%, secondo solamente alla Grecia (132,4%): una soglia record, che supera il picco storico raggiunto nel 1995 del 120,9%. Andando ad analizzare la situazione del debito nei 27, si è passati dall’82,5% dell’ultimo trimestre dell’anno scorso all’83,4% dei primi tre mesi del 2012. I prestiti effettuati nei confronti di Grecia, Irlanda e Portogallo hanno pesato per circa la metà dell’aumento del debito complessivo dell’Eurozona, passando dallo 0,7% di fine 2011 all’attuale 1,2%. Per l’Italia, il cui debito è aumentato del 3,2%, i prestiti sono invece pari all’1,3%. Dopo Grecia e Italia, il terzo debito più grande è quello del Portogallo, a quota 111,7% del Pil, seguito da Irlanda (108,5%) e Belgio, che supera così la soglia del 100% arrivando al 101,8%. Tra i Paesi che invece risultano meno indebitati, secondo le rilevazioni di Eurostat, ecco spuntare l’Estonia con solo il 6,6%, la Bulgaria (16,7%) e il Lussemburgo (20,9%). Il rapporto debito-Pil è cresciuto nei due trimestri presi come riferimento dall’indagine soprattutto in Lituania (+4,0%), Portogallo (+3,8%), Spagna (+3,7%) e Belgio (+3,6%). I tagli maggiori, invece, sono avvenuti in Grecia, dove è sceso del 33,0%. Eurostat comunica che il calo del debito pubblico è soprattutto conseguenza del taglio del valore dei bond greci nell’ambito del secondo programma di aiuti approvato nei mesi scorsi. Risulta in crescita anche il debito pubblico spagnolo nel primo trimestre del 2012: salito al 72,1% del Pil, è in aumento rispetto al 68,5% registrato nel trimestre precedente e al 64,7% del primo trimestre del 2011. Dopo le dichiarazioni del ministro dell’Economia tedesco, Philip Roesler, secondo cui un’eventuale uscita della Grecia dall’euro non rappresenterebbe più un grande problema, a parlare è un portavoce della Commissione europea, secondo cui “la Grecia deve restare e resterà nell’eurozona”. 



Riguardo gli aiuti il portavoce si è detto inoltre “fiducioso che una decisione sarà presa nel prossimo futuro, una volta completata la revisione dei progressi nell’attuazione del secondo programma di aiuti” da parte della troika, che sarà domani ad Atene. 

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