“Un grande patto per la produttività” per rilanciare la competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali e veder aumentare le retribuzioni dei lavoratori. E’ questo l’appello che il ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera, intervistato da La Stampa, lancia alle parti sociali: tornando sul tema della “sana concertazione” affrontato la settimana scorsa al Meeting di Rimini, Passera sottolinea l’importanza di “fare il possibile per trovare soluzioni condivise per problemi comuni, senza confusioni di ruoli, né diritti di veto. Fare della produttività un punto di forza del nostro paese necessita un forte patto e un impegno condiviso da imprese e sindacato”. Sotto questo aspetto, continua il ministro, l’Italia deve ancora recuperare i quasi 10 punti che ha di distacco rispetto ai principali Paesi europei: “E’ una situazione – ha detto – da affrontare tutti insieme con grande urgenza. Il rischio di uscire dal mercato in moltissimi settori è molto elevato”. Quanto dichiarato da Passera, commenta in questa intervista per IlSussidiario.net Raffaello Vignali, deputato del Pdl e Vicepresidente della Commissione Attività produttive della Camera, «è certamente giusto, necessario e condivisibile. E’ evidente che il nostro Paese deve riprendere quella produttività che negli anni ha perso ed è questa la strada giusta per poter aumentare anche le retribuzioni dei lavoratori. Il governo dovrà però fare la sua parte, in particolare su due fronti». Secondo Vignali è infatti necessario mettere in campo un maggior sostegno alla ricerca e all’innovazione, «perché la produttività non dipende solamente dalle ore lavorate ma ancor di più da questi due aspetti». L’altro obiettivo a cui bisognerebbe puntare, continua Vignali, è quello della riduzione della tassazione per quanto riguarda straordinari e premi di produzione, «perché se si chiede a imprese e dipendenti di lavorare di più, allora è giusto che i premi legati alla produttività ricevano un trattamento fiscale agevolato».
Il ministro Passera, nell’intervista pubblicata oggi, commenta anche i vari dubbi riguardo l’eventuale disponibilità dei sindacati a partecipare a questo grande patto per la produttività: “Per mia esperienza – ha detto il ministro – ho potuto constatare, sia nell’industria che in banca che alle Poste, che quando al sindacato si presentano grandi progetti di ristrutturazione, ma anche di rilancio, quando i sacrifici si distribuiscono equamente come i benefici, il sindacato c’è e ci sta”. Raffaello Vignali appare invece più scettico a riguardo: «Quella dei sindacati è una volontà da verificare. Da parte delle associazioni delle imprese il tema di un patto per la produttività è stato sollevato ormai da molto tempo, mentre per quanto riguarda i sindacati francamente non ho mai registrato particolari aperture. Aumentare le retribuzioni senza aumentare la produttività è un bel sogno, ma se si continua a ragionare così è destinato a rimanere tale».
(Claudio Perlini)