Il debito pubblico greco sarebbe cresciuto da 10 miliardi di euro agli attuali 20 miliardi. Secondo quanto pubblicato dal settimanale Spiegel, è la conclusione cui sarebbe giunta la troika composta da Bce, Fmi e Ue. Antonis Samaras, capo del governo di Atene, avrebbe anche chiesto il taglio di una parte del debito pubblico attraverso la rinuncia a incassarlo da parte dei creditori. Ilsussidiario.net ha intervistato Teodoro Andreadis Synghellakis, corrispondente dall’Italia per la tv greca Alpha.



Che cosa ne pensa della notizia sul buco da 20 miliardi di euro?

Bisogna andare cauti perché tutte queste notizie, specialmente dalla stampa tedesca, escono poco prima dei momenti cruciali per la Grecia, che purtroppo ultimamente sono tanti. Temo che ci sia sotto la volontà di influenzare un clima già di per sé assai delicato. Si sono appena conclusi i colloqui tra il governo Samaras e la troika, e riprenderanno a breve. Stiamo attendendo di vedere se i nostri partner europei, con le conclusioni della troika attesi per ottobre, concederanno più tempo ad Atene.



Secondo lei la notizia sul buco da 20 miliardi di euro è dunque infondata?

Non lo posso sapere, ma la stampa tedesca e il cancelliere Merkel spesso hanno trattato la Grecia a partire da preconcetti. Non vorrei che anche la notizia sul buco di bilancio seguisse questa scia. Preferirei se la politica europea fosse decisa dal governo di Atene, la cancelleria di Berlino, Bruxelles, Palazzo Chigi e il presidente Hollande. A volte lo Spiegel ha cercato invece addirittura di sostituirsi al governo Merkel.

Per Samaras, i creditori pubblici della Grecia dovrebbero rinunciare a una parte delle loro pretese. Che cosa ne pensa di questa richiesta?



E’ una mossa necessaria per uscire dall’attuale situazione. Il primo passo è stato compiuto con il taglio del valore dei titoli di Stato di Atene. In questo momento la Grecia ha assoluto bisogno dello sviluppo e di una ripartenza. Se non si riuscirà a rimettere presto in sesto l’economia, e nello stesso tempo a mandare un messaggio di speranza per fare ripartire gli investimenti, non si andrà da nessuna parte. Anche il settore privato deve fare un passo indietro e compiere qualche rinuncia, o per la Grecia la situazione diventerà molto difficile.

Colpa delle condizioni imposte dalla troika, o dell’incapacità dei governi che si sono succeduti ad Atene?

Il piano della troika non era adatto e ha peggiorato notevolmente la situazione. Non si può procedere a continui tagli, chiedendo ogni volta di abbassare le pensioni e gli stipendi, perché altrimenti si entra in un circolo vizioso da cui non si uscirà. E’ questa l’unica spiegazione del motivo per cui in due anni le persone senza un lavoro sono aumentate del 17%. Poi si porteranno avanti con più decisione le privatizzazioni, ma facendo attenzione perché in una situazione in cui la disoccupazione è al 25% e oltre, occorre evitare che altre migliaia di lavoratori finiscano per strada.

 

Non è un preconcetto anche descrivere l’opinione pubblica tedesca come un blocco unico?

 

Non è un blocco unico, ma bisogna stare attenti a non inseguire una scia di populismo che ha fatto credere ai tedeschi di essere stati gli unici ad avere pagato per la crisi europea. Non è così, Italia e Francia insieme hanno contribuito agli aiuti europei molto più della Germania: lo ha affermato di recente anche il presidente Monti. Occorrerebbe quindi che i politici e la stampa tedesca avessero un maggiore senso di responsabilità, per spiegare ai cittadini come stanno le cose ed evitare un clima di paura che può solo portare alla disgregazione e all’indebolimento dell’Ue. Anche perché la Germania in tutta questa vicenda ha un ritorno economico non indifferente.

 

Di che tipo?

 

Finché Atene non fallisce, le banche tedesche e francesi esposte in Grecia non perdono i loro soldi. Per quanto negli ultimi anni abbiano ridotto la loro esposizione, comunque Germania e Francia rimangono i Paesi che perderebbero maggiormente da un default. L’Italia è l’unico dei tre Paesi a non avere banche esposte con Atene.

 

I greci come vivono l’attuale fase?

 

La Grecia sta attendendo con grande speranza e tensione il vertice europeo di ottobre. Nel frattempo appronterà sicuramente il piano di tagli che sarà dolorosissimo, in quanto colpirà direttamente pensionati e lavoratori pubblici. Si sta togliendo sangue a un malato che soffre di un’anemia cronica.

 

(Pietro Vernizzi)

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