Il piano anti-spread di Mario Draghi, presidente della Bce, sarebbe basato su acquisti illimitati di titoli di Stato. A riportare l’indiscrezione, in vista del Consiglio della Bce di oggi, è l’agenzia di stampa Bloomberg. Angela Merkel ha subito dichiarato che “può accettare” un piano di acquisti di titoli di Stato “temporaneo” da parte della Bce, “ma non acquisti illimitati”. Contattato da IlSussidiario.net, Alberto Quadrio Curzio, preside della facoltà di Scienze politiche nell’Università Cattolica, sottolinea che “su una linea simile Mario Draghi si è posizionato ormai dall’ultima decade di luglio, con la famosa ‘dichiarazione di Londra’. La Bce sta prefigurando un intervento sui titoli a scadenza massima biennale dei Paesi nel mirino degli speculatori, cioè in particolare di quelli italiani e spagnoli”.
L’obiettivo di Draghi è fare scendere i tassi d’interesse, tanto è vero che sui titoli biennali e triennali, dalla dichiarazione di Draghi del 26 luglio a ieri, lo spread Btp/Bund è sceso di 160-170 punti base. Per Quadrio Curzio, “è una discesa enorme, perché i titoli biennali e triennali hanno dei tassi pari a circa il 3%. L’effetto Draghi si è già sentito prima ancora che l’operatività sia stata posta in essere. Significa che gli speculatori prendono molto sul serio gli intendimenti della Bce, che potrebbero poi fare soffrire loro delle perdite significative. Gli speculatori potrebbero infatti essere costretti a ricomprare a prezzi più elevati i titoli italiani che hanno appena venduto”.
La Merkel si è subito affrettata a dire no alla proposta di Draghi, almeno così come è stata anticipata da Bloomberg, ma per Quadrio Curzio il Cancelliere tedesco “continua a compiere operazioni di punta/tacco. A volte accelera e altre frena, oggi ha detto no agli acquisti illimitati e sì a quelli limitati. E’ quanto deve dichiarare per contenere i malumori della sua opinione pubblica. Io non credo che la Bce si avventurerà sulla strada di acquisti illimitati, che non sarebbero neppure necessari”. Se infatti le dichiarazioni di Draghi hanno già prodotto degli effetti, nel momento in cui la Bce incomincerà a intervenire il risultato diventerà ancora più accentuato e non ci sarà nessuna necessità di compiere interventi illimitati. Per l’economista, quindi, “la strategia di Draghi sta funzionando molto bene, il presidente della Bce sta dosando al meglio la sua autorevolezza e i mercati si trovano di fronte a una persona le cui parole vanno prese molto sul serio. Gli speculatori, che talvolta puntano sui titoli italiani per premere al ribasso, ora devono fare bene i loro conti”.
Osserva sempre Quadrio Curzio: “Il no della Merkel non condizionerà affatto il consiglio della Bce di oggi, in quanto Draghi già dall’ultima decade di luglio ha impostato la sua linea, da cui non si è scostato. Ha compiuto piccole varianti ma non significative e quindi andrà avanti sulla sua strada. La Merkel non intende in realtà opporsi più di tanto a quest’operazione”. I titoli biennali e triennali, come ha fatto notare lo stesso Draghi, hanno del resto una scadenza troppo breve per determinare politiche lassiste di bilancio degli Stati membri.
Conclude il professore: “La linea è quindi chiara, il presidente della Bundesbank è piuttosto isolato e Draghi andrà avanti sulla sua strada. Tra l’altro ieri il tasso dei titoli decennali italiani è andato vicino a 400 punti base, gli interventi sui due-tre anni si riflettono sull’intera curva dei tassi. Ritengo in definitiva che l’Italia e la Bce trovino in Draghi un presidente davvero di grande livello”.
(Pietro Vernizzi)