“L’Italia ha schivato il precipizio ed é una forza viva e creduta, non so se credibile dell’Europa, a cui ha concorso a dare questa svolta”. E’ quanto ha dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Monti, intervenendo a Bari durante la Fiera del Levante. Guido Gentili, editorialista ed ex direttore de Il Sole 24Ore, contattato da IlSussidiario.net ricorda che “quando ha approvato il decreto ‘Salva Italia’, Monti ha sottolineato che se non fosse intervenuto con quel decreto non sarebbero stati assicurati nemmeno i pagamenti degli stipendi pubblici. Né Berlusconi né Tremonti in quell’occasione smentirono il premier”.



Lo spread intanto è risalito a livelli preoccupanti fino a qualche settimana fa, ma per Gentili “è un dato di fatto che sono state messe in cantiere delle riforme importanti. La stretta sul piano del rigore dei conti pubblici c’è stata e quindi la credibilità del Paese in Europa è cresciuta e l’azione di Monti è ritenuta affidabile. Da questo punto di vista abbiamo quindi compiuto dei passi avanti”. Sempre il premier Monti a Bari ha sottolineato che “la crescita è l’obiettivo centrale del mio governo, ma questa non si realizza senza interventi radicali sulle infrastrutture che non sono stati fatti per decenni”.



Per Gentili, “nel decreto ‘Sviluppo Italia’ e nelle liberalizzazioni ci sono stati dei segnali che riguardavano la crescita, anche se quest’ultima è un capitolo che non è stato ancora affrontato nel suo nocciolo duro”. Monti ora intende occuparsene chiedendo alle parti sociali un accordo per alzare il livello di produttività. Il premier inoltre ha ipotizzato un intervento di riduzione fiscale per chi produce, avvertendo però che i soldi sono pochi e che quindi questo non potrà essere un provvedimento di ampia portata.

“Per il momento è scongiurata l’ipotesi di un nuovo aumento dell’Iva – commenta Gentili -, ma la crescita non può che ripartire con un forte segnale dal punto di vista della riduzione della pressione fiscale. Monti alla Fiera del Levante ha dichiarato anche che questa pressione è oggettivamente insostenibile per cittadini e imprese, ma che non si può fare più di tanto perché non si possono allentare i cordoni della borsa. Ci dovrebbe essere però un impegno maggiore dal punto di vista del taglio alle spese e dell’alienazione del patrimonio pubblico”.



Per quanto riguarda invece l’acquisto di bond illimitati da parte della Bce, Gentili evidenzia che “l’Italia ha comprato innanzitutto tempo. La mossa di Draghi è attesa e indovinata, ma non possiamo illuderci che la crisi scoppiata nel 2007 sia finita. Questo programma di interventi a sostegno degli Stati in crisi e questa stesura dello scudo anti-spread prevede acquisti illimitati dal punto di vista quantitativo, ma non nel tempo. L’operazione inoltre deve ancora partire essendo vincolata al Fondo Salva Stati, a sua volta non ancora in funzione perché in attesa del verdetto della Corte costituzionale tedesca atteso per il 12 settembre. E’ quindi un provvedimento importante ma non decisivo, né per il destino dell’euro, perché poi dovrà intervenire la politica e non basta la supplenza della Banca centrale, né per il destino dell’Italia che chiude il 2012 con un grave arretramento del prodotto interno lordo pari a circa il 2,4-2,5%. E’ quindi una situazione ancora lontana dall’essere risolta”.

 

(Pietro Vernizzi)