La super-aliquota di Francois Hollande per i redditi più ricchi è stata bocciata dalla Corte costituzionale francese, in quanto non teneva conto dei carichi familiari. Il sistema fiscale francese, a differenza di quello che vige in Italia e negli altri Paesi europei, è basato interamente sulle famiglie e non sul reddito individuale. Ilsussidiario.net ha intervistato il professor Ugo Arrigo, docente di Finanza pubblica all’Università Bicocca.
Professor Arrigo, come è motivata la bocciatura decisa della Corte costituzionale francese?
La Corte costituzionale francese ha dichiarato questa norma incostituzionale non perché l’aliquota per i più ricchi sia esagerata, ma perché tassa le persone, mentre il sistema francese tassa il reddito familiare. Si tiene quindi conto della dimensione familiare, con la conseguenza che il sistema francese è molto favorevole alla famiglia, pur avendo una tradizione più laica che cattolica. La famiglia è molto tutelata dal punto di vista economico, e non solo per il funzionamento del welfare, ma anche per il sistema di tassazione.
Quali sono gli effetti di questo sistema di tassazione in Francia?
Dalla relazione più recente della direzione delle imposte francesi sul gettito fiscale emerge che circa il 40% delle famiglie francesi, quelle che hanno il reddito più basso o la dimensione familiare più ampia, non pagano l’imposta nazionale sul reddito. Pagano solo le imposte locali ai Comuni, che non sono trascurabili ma sono comunque commisurate alla proprietà immobiliare. Se anche l’Italia potesse avere questo sistema sarebbe un grande aiuto per le politiche familiari.
Che cosa cambierebbe in Italia, se si applicasse lo stesso meccanismo francese?
In primo luogo, per rendere possibile questa riforma anche in Italia occorrerebbe trovare gettito. L’imposta nazionale sul reddito francese ha un gettito di gran lunga inferiore sia rispetto all’Iva francese, sia rispetto al gettito italiano dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Se si applicasse questo sistema anche in Italia, occorrerebbe trovare altre forme di gettito compensativo e risparmi di spesa. Quindi allo stato attuale non è praticabile.
Fino a che punto il sistema fiscale francese influisce sulla natalità?
In Francia le famiglie tendono a essere abbastanza numerose. Le coppie francesi, oltre a essere mediamente più giovani delle nostre, hanno anche parecchi figli, cosa che invece non si verifica in Italia. E’ una percezione diversa della caratteristica sociale della famiglia. Su questa diversità di caratteristiche familiari tra la Francia e l’Italia, sicuramente le politiche fiscali sono parecchio importanti. Non arrivo a dire che i francesi si sposino prima e abbiano più figli per ragioni esclusivamente fiscali, però è chiaro che il fatto di non essere tassati quando si ha una dimensione familiare più elevata aiuta parecchio.
E in Italia invece?
Nel sistema della tassazione italiano, chi ha figli ottiene delle piccole detrazioni di imposta, ma non significative e per di più decrescenti all’aumentare del reddito fino a scomparire. Di fatto quindi all’aumentare della dimensione familiare l’onere del mantenere i figli è totalmente in capo ai genitori. Il sistema francese a differenza del nostro riconosce che i figli vengono prima dello Stato.
Come fa la Francia a coprire questi sgravi fiscali?
In primo luogo non c’è un’evasione paragonabile all’Italia. Il gettito Iva è molto più alto, nonostante la Francia abbia aliquote più basse delle nostre. L’aliquota Iva più bassa in Francia è al 7%, contro il 10% dell’Italia, quella più alta in Francia è al 19,6% e in Italia era al 20% ed è stata portata al 21%. Questo compensa un minor gettito dell’imposta sui redditi personali, insieme al fatto che il gettito sul reddito delle società in Francia è più alto che da noi. Oltralpe sono più alte le imposte patrimoniali sulle abitazioni, ma anche quelle sono molto differenziate a seconda del fatto che si tratti o meno della prima casa.
Quale sarà ora la risposta di Hollande?
Hollande ha dichiarato che rivedrà la norma per adeguarsi a quanto richiesto dalla Corte costituzionale. Il suo obiettivo non è quello di cambiare il sistema fiscale francese che viene incontro alle famiglie, ma semplicemente di introdurre una tassazione speciale per i super-ricchi.
(Pietro Vernizzi)