Un’innovazione che, salvo un massiccio piano di assunzioni, non piacerà per nulla ai dipendenti anche se, evidentemente, soddisferà i clienti. Le banche, solitamente chiudono tra le 15.35 e le 16. Tassativamente. A chiunque sarà capitato di arrivare un minuto in ritardo. Non sono concesse deroghe. Non funziona come dal panettiere che, se arrivate che sta per chiudere la saracinesca, spesso vi concede di passare di sotto per fare gli acquisti dell’ultimo minuto. Le banche, all’ora prefissata, chiudono e basta, senza eccezioni. E, ovviamente, nel week end non lavorano. Almeno gli sportellisti. Ora le cose potrebbero cambiare. In tutta Italia si parla di 30mila potenziali esuberi, provocati dalla crisi che ha ridotto i profitti e dagli internet banking, che hanno reso non di rado inutile la presenza di più persone nelle filiali per svolgere operazioni ora tranquillamente effettuabili on line, quali pagamenti, bonifici, accrediti e transazioni finanziarie. Per non parlare del bancomat, forse l’unica vera innovazione in campo bancario, sul fronte dei prodotto per i clienti, che ha reso del tutto superfluo il recarsi allo sportello per ritirare. Per far fronte al nuovo corso degli eventi, la prima ad adeguarsi sarò Intesa Sanpaolo. Da oggi ha ufficializzato la rivoluzione. Un centinaio di sportelli, in via sperimentale, rimarranno aperti dalle 8,05 fino alle 20, dal lunedì al venerdì. Entro giugno, gli sportelli pionieri dovrebbero diventare 500 e,laddove il mercato lo dovesse richiedere, potrebbero aumentare. La banca stima che, con ogni probabilità, l’eventualità si verificherà nelle zone a maggior urbanizzazione e, in particolare, al Nord. Addirittura, non si esclude di estendere l’accordo a 5mila sportelli, praticamente la totalità degli sportelli del gruppo in Italia. Il sabato mattina, poi, apriranno dalle 9 alle 13, senza, tuttavia, svolgere attività di cassa. Un cambiamento necessario, spiega l’istituto di credito, per andare incontro alle esigenze e al cambiamento degli stili di vita della clientela. «Si tratta di una rilevante innovazione, segno di grande consapevolezza dei lavoratori, ed è un modo innovativo per sostenere l’occupazione», afferma l’ad Enrico Cucchiani. Sarà prevista, infine, maggiore flessibilità per i gestori creditizi, che potranno raggiungere i clienti presso il loro domicilio o al posto di lavoro.
Tutto ciò è stato reso possibile in sede di contrattazione sindacale, grazie alla firma di un accordo tra l’Abi (Associazione della banche italiane) e i sindacati di categoria.