Mercati finanziari in stato di euforia: la raggiunta intesa che ha evitato il fiscal cliff americano evidentemente ha scacciato la paura di una recessione imminente negli Stati Uniti e di conseguenza volano un po’ tutte le borse. Se Wall Street ha aperto molto bene (+1,8% per Dow Jones e S&P 500, +2,3% per il Nasdaq) Piazza Affari fa un salto in avanti toccando un più 4%. Ma è soprattutto il sempre temuto spread che oggi dà un segnale per certi versi inaspettato: in una Italia di fatto senza governo, tocca il minimo record, 284 punti scendendo dunque sotto quota 300 e anche oltre il cosiddetto obbiettivo Monti. Il quale sta esultando: su twitter infatti ha rilasciato un commento indicativo, “finalmente!”. Come detto, euforia e ottimismo che arrivano dall’approvazione delle norme in materia economica che hanno permesso in estremo di evitare che gli Stati Uniti precipitassero nel “baratro fiscale” quel fiscal cliff di cui si è discusso nelle ultime settimane dell’anno in un duro faccia a faccia tra democratici e repubblicani. Alla fine l’hanno avuta vinta i primi. Nel dettaglio e tornando allo spread, il differenziale tra Btp e Bund è sceso oggi a un minimo di 284 punti: il rendimento dei Btp a dieci anni è invece sceso al 4,27%. Come dicevamo Monti ha esultato: “Oggi lo spread tra Btp e Bund tedeschi ha finalmente toccato i 287 punti”, ha scritto su twitter. Lo scorso 3 dicembre parlando durante una conferenza stampa a Lione, l’ex capo del governo aveva detto che il livello spread doveva essere di 287 punti, poiché è la metà dei 574 punti a cui era quando cominciò il governo Monti. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib arriva a quasi il 4%; anche Madrid tocca risultati eccellenti count più 3% seguita da Francoforte, Parigi e Londra (+2% circa). L’indice Ftse 100 di Londra avanza del 2,1%, il Dax 30 di Francoforte dell’1,8% e il Cac 40 di Parigi del 2%. Le prime borse a festeggiare l’intesa americana sono state ovviamente quelle asiatiche: Hong Kong ha toccato un più 2,89%, Taiwan ha terminato le contrattazioni guadagnando l’1,04%. Anche la borsa australiana ha guadagnato oltre un punto percentuale. In questo contesto l’euro è in rialzo su dollaro e yen: viene infatti scambiata a 1,362 dollari contro 1,3194 dollari di lunedì scorso e a 115,38 yen contro 113,61 yen in precedenza.
Una euforia che però va presa con attenzioen: i problemi americani sono ancora lungi dall’essere risolti. Si deve infatti trovare un accordo sui tagli alla spesa pubblica, accordo che è previsto per febbraio e che potrebbe riaccendere la lotta interna fra i due partiti americani, quello al governo e quello all’opposizione.