Il caso Monte dei Paschi si allarga sempre di più e rischia di coinvolgere tutto il mondo bancario italiano, Bankitalia in primis. Parlando oggi alle commemorazioni per i dieci anni della scomparsa di Gianni Agnelli, l’ex ministro dell’economia Vittorio Grilli ha rilasciato parole molto preoccupanti. Ha infatti detto che quanto sta avvenendo in queste ore non è “un fulmine a ciel sereno” perché era una cosa che negli ambienti si sapeva bene da almeno un anno. Sembra un riferimento a chi dovrebbe controllare e governare situazioni del genere, e cioè Bankitalia. La quale da parte sua ha già precisato che il Monte dei Paschi aveva tenuto nascosto documenti importanti. Come si sa, il caso riguarda una azione finanziaria condotta dall’allora presidente del Monte, Giuseppe Mussari, oggi presidente dell’ABI (da cui ha dato le dimissioni ieri) con una banca giapponese per l’acquisto di derivati che poi sono stati definiti tossici. Lo stesso consiglio di amministrazione della banca senese dice di essere stato all’oscuro dell’operazione. C’è adesso il rischio di un buco economico enorme del valore di centinaia di milioni di euro mentre il titolo della banca in Borsa da ieri continua a perdere in modo drammatico. Tornando alle parole di Grilli, ha detto come si sapesse da almeno un anno che Monte Paschi fosse in una situazione problematica. Dal suo punto di vista però, come ha spiegato, non si dovrebbe aprire adesso una situazione di rischio per altre banche mentre i controlli per questo tipo di operazioni, ha ribadito, spettano a Bankitalia. Cerca di tranquillizzare invece la situazione il presidente del consiglio di sorveglianza Intesa Bazoli il quale dice che il fatto in questione è puramente episodico e che Monte Paschi già da tempo ha avviato il rinnovo degli organi dirigenziali e il risanamento della banca. Ha parlato anche l’attual presidente di Monte Paschi, Alessandro Profumo, il quale promette di muoversi per “tutelare il valore della banca”. “Stiamo facendo tutte le analisi per capire chi ha fatto che cosa. Intanto la Banca d’Italia attacca e parla di documenti nascosti: “La vera natura di alcune operazioni è emersa solo di recente, dopo il rinvenimento di documenti tenuti celati all’Autorità di Vigilanza e portati alla luce dalla nuova dirigenza di Mps” ha detto oggi.

In questo quadro si alzano le polemiche di chi fa notare come Monte Paschi adesso dovrà sottoscrivere i cosiddetti Monti bond per un valore di ben 3,9 miliardi di euro e a sengar ein bilancio la perdita di 700 e forse di più milioni di euro per l’operazioen sui derviati.