Redditometro, strumento osteggiato, malvisto, odiato pure. Nonostante questo il governo va avanti con il progetto redditometro anche se alcuni cambiamenti sono stati  inseriti nel progetto iniziale. Va ricordato poi che lo stesso Monti (qualcuno ha maliziosamente detto perché impegnato in campagna elettorale) qualche giorno fa ha criticato in parte lo strumento, tanto che il capo del governo e Befera si sono incontrati per un necessario chiarimento. A difenderlo a spada tratta su tutti è appunto  il direttore dell’altrettanto contestata Agenzia delle entrate, Attilio Befera, che lo sostiene in quanto, a sue parole, strumento “che, a differenza del passato, abbandona il ricorso alla presunzione della disponibilità di pochi beni e si concentra sulla spesa effettiva del contribuente che non ha un reddito adeguato a supportarla”. Un modo per rafforzare la lotta all’evasione fiscale, ha detto, da parte delle persone fisiche. In altre parole “l’analisi sull’infedeltà fiscale delle persone fisiche si concentra sulla compatibilità tra il reddito consumato e quello dichiarato. La strategia sarà potenziata nell’immediato con il redditometro”. Oggi Befera è tornato sull’argomento, questa volta lamentando le critiche che si alzano un po’ da tutte le parti per uno strumento che nel migliore dei casi viene visto come una intrusione nella privacy dei cittadini. Ma Befera insiste accusando un fantomatico partito degli evasori di osteggiare lo strumento: ”Ogni volta che l’Agenzia delle Entrate cerca di fare un passo avanti, il partito degli evasori frappone ostacoli” ha detto. Le sue parole sono state pronunciate stamane ai margini di un convegno della Cna tenuto a Firenze. Interrogato sul redditometro, il direttore dell’Agenzia delle entrate ha detto come i controlli fatti sul territorio sono stati criticati perché definiti spettacolarizzazione e che invece i controlli sarebbero stati da fare con l’incrocio delle banche. Ma anche in tale caso siamo stati criticati: “Occorre fare chiarezza. Dietro questa apparenza c’e’ il partito degli evasori”. Un commento forte che chiama in causa i cittadini, a cui adesos probabilmente arriveranno risposte.



 Da parte sua il vicedirettore dell’Agenzia del entrate Marco Di Capua ha spiegato nei gironi scorsi come l’attività degli uffici fiscali non sia ancora cominciata e che serviranno il decreto che porta la firma del governo, anche una specifica circolare delle Entrate che non è ancora pronta. Di Capua ha anche spiegato come non saranno inseriti negli accertamenti previsti scostamenti tra reddito e spesa fino a 1.000 euro al mese, 12.000 euro l’anno.

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